Appuntamento con protagonisti di livello sabato 8 febbraio nei locali del bar MaM
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MONTERIGGIONI. Per le serate “INCROCI”, nate dalla collaborazione dell’assessorato alla cultura con Dario Ceccherini e Matteo Marsan, nei locali del BarMaM, il bellissimo bar collegato al Museo archeologico, riparte anche il ciclo “Stand Up MaM: ridere al Museo”, un’esperienza unica in cui suoni, risate e sapori si fondono in un mix perfetto.
Per accedere alla serata è previsto un articolato buffet e un drink al costo di 25€. Prenotazione obbligatoria: 0577 304834 oppure scrivendo a info@monteriggioniturismo.it
L’appuntamento, davvero di notevole caratura, avrà inizio alle ore 19:15 con Luca Marianini Trio ‘Love Chet’, composto da Luca Marianini (tromba), Andrea Mucciarelli (chitarra) e Giacomo Rossi (contrabbasso) con un viaggio all’interno di quel vero e proprio universo musicale rappresentato dalla prolifica produzione di Chet Baker.
Luca Mariannini, trombettista romagnolo, è un musicista di alto profilo; ha avuto occasione di suonare con solisti del calibro diSteve Lacy, Lee Konitz, Carla Bley e Steve Coleman, Enrico Rava, Paolo Fresu, Enrico Pieranunzi e lavorato anche nella musica pop per ben 7 anni con i Dirotta Su Cuba, nell tour diSergio Caputo “Flamingo Tour”, in quello di Jovanotti “Il Quinto Mondo”, nel “Pavarotti and Friends”; vanta inoltre collaborazioni con Bandabardò, Massimo Ranieri, Biagio Antonacci e Gino Paoli. La sua dichiarazione: «L’amore per il grande trombettista nasce prestissimo, quando mio padre e mio zio mi portarono a sentire un suo concerto allo Swing Club di Torino. Avevo appena cinque anni ma il suono e la voce di Chet mi colpirono subito, facendomi avvicinare alla magia dello strumento più vicino alla voce umana, la tromba. Mi affiancano in questo meraviglioso viaggio musicale negli standard jazz più suonati da Chet Baker, due grandi Musicisti Andrea Mucciarelli chitarra e Giacomo Rossi contrabbasso».
Dalle ore 20 sarà disponibile un articolato buffet con abbinato un drink da ordinare al bancone del BarMaM.
Alle ore 21:00 avrà inizio la vera e propria Stand Up Comedy con “BBQ” di Ivano Bisi. Stufo di donare il suo graffiante umorismo ad altri comici, ha da qualche anno deciso di metterci la faccia ed è considerato uno dei comici più talentuosi della StandUp Comedy italiana. Toscano, di Pisa, politicamente scorretto, è autore di una satira corrosiva e di battute disarmanti, con tono caustico e feroce. Il suo stile comico si caratterizza per l’humor nero e battute talvolta al limite (ma esilaranti) che coinvolgono il pubblico. Non per caso amministra anche una pagina punto di riferimento indiscusso del black humor: Cinemaniaco.
Nel suo monologo “BBQ” affronta e narra vari episodi: Disabilitypride finiti in rissa, relazioni difficili, domande esistenziali irrisolte, censura moderna e altro ancora, cotto a fiamme alte col serio rischio di bruciare tutto. Argomenti anche scabrosi trattaticon la sfacciata leggerezza da uno che, perfettamente a suo agio, indossa il vestito di chi non prende niente sul serio.
Ha al suo attivo due finali nella categoria miglior battuta ai Macchianera internet Awards ed è citato in 4 libri di comicità. Nel 2019 il suo esordio in tv con un monologo di mezz’ora a Zelig, nel 2020 partecipa a una puntata della trasmissione Zelig c-lab su Comedy Central; nel 2023 e nel 2024 ha partecipato a ‘Stand Up Comedy’ ancora su Comedy Central e al progetto comedy club ‘Stand Up Comedy Live’, vanta uno special su Prime Video di mezz’ora. Ha lavorato anche come autore e comico a progetti per la tv commerciale. Attualmente tiene un laboratorio permanente di Stand Up a Pisa e vanta varie esperienze come insegnante di corsi di comicità sia on line che in presenza.
In un’intervista di qualche anno fa, sulla testata “Oltre la Linea”, sul ruolo del comico ha risposto con chiarezza: «a me i comici schierati pubblicamente che sventolano la loro appartenenza negli spettacoli mi stanno sui coglioni. Bada bene, non discuto certo sul fatto che ognuno abbia o debba avere una coscienza politica, ma sul fatto di usare il palco come un pulpito. In questo modo farai ridere solo quelli che la pensano come te e non per i contenuti artistici. Quella che tu definisci ambiguità comica io la chiamo trasversalità, ed è una cosa a cui tengo moltissimo. Non credo nel ruolo pedagogico del comico, il comico quando inizia a parodiare il pedagogo si dimentica il motivo per cui ha scelto questo mestiere: far ridere. E anche se avanzassi la pretesa di voler veicolare un messaggio, l’unico mezzo su cui puoi farla viaggiare è la risata, sennò l’unico messaggio che il pubblico riceve è: che rottura di coglioni. Non c’è nulla di più triste di un comico che si prende sul serio». Ivano Bisi: un grande!