Spettacolo-storiaa dedicato a Gaber
di Paola Dei
SIENA. Al teatro dei Rozzi martedì (23 aprile) alle ore 21,15 Luca Maciacchini ha presentato: IL SIGNOR G, spettacolo promosso dall’Associazione Culturale Il Liceone, composta da ex studenti del Liceo Classico di Siena.
Un viaggio nel cuore delle nostre vite, una bella riflessione sul senso dell’essere e del divenire, sulla politica, sull’economia, sull’amore ripercorrendo i momenti fondamentali della vita di Giorgio Gaber.Leggerezza e profondità, cultura e arte, un eco in versi a tratti enigmatico e a tratti denso di argomenti che si legano ancora alla contemporaneità e sono quanto mai attuali e riescono ancora a semplificare la complessità.
Le vite frenetiche che siamo costretti a fare ci offrono poche opportunità per sintonizzarci con noi stessi, le canzoni del Signor G a questo proposito divengono strumento e mezzo per poterlo fare attraverso un percorso che esercita effetti benefici e ci fa sentire compresi e in pace qualunque sia il nostro pensiero politico, sociale, raziale.
Su uno sfondo monocolore che cangiava con l’inizio di ogni nuovo brano due chitarre, una tastiera, due sedie e il corpo di Luca Maciacchini che si muoveva mostrando grande presenza scenica e capacità di gestire lo spazio intorno in modo estremamente efficace, attraversando: “Colitici psicosomatici..che non pensano con la mente ma visceralmente” fino a “Nonno massone, alto, bella presenza..Nella vita si può spingere di piu’!” e “Libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione!”. Momenti densi di poesia, teatralità definita appunto teatro canzone con testi scritti da Gaber negli anni 70- 80-90 e rivisitati alla luce degli eventi attuali.
Dopo una cascata di applausi, Alessandro Bellini, Responsabile dell’Associazione Il Liceone ha intervistato Luca che ha salutato Siena con simpatia ed ha raccontato di essersi avvicinato alla musica fin da bambino quando nel vecchio mangiadischi le canzoni di De Andrè lo crescevano e lo appassionavano tanto da indurlo a studiare chitarra classica al Conservatorio ed avvcinarsi poi ai testi dei grandi cantautori. Da Varese, sua città natale, attraverso una serie di tappe porta in giro i suoi spettacoli con grande professionalità e talento. Dopo l’omaggio a Gaber è seguito un medley dedicato a Jannacci ed al termine una sua canzone.
SIENA. Al teatro dei Rozzi martedì (23 aprile) alle ore 21,15 Luca Maciacchini ha presentato: IL SIGNOR G, spettacolo promosso dall’Associazione Culturale Il Liceone, composta da ex studenti del Liceo Classico di Siena.
Un viaggio nel cuore delle nostre vite, una bella riflessione sul senso dell’essere e del divenire, sulla politica, sull’economia, sull’amore ripercorrendo i momenti fondamentali della vita di Giorgio Gaber.Leggerezza e profondità, cultura e arte, un eco in versi a tratti enigmatico e a tratti denso di argomenti che si legano ancora alla contemporaneità e sono quanto mai attuali e riescono ancora a semplificare la complessità.
Le vite frenetiche che siamo costretti a fare ci offrono poche opportunità per sintonizzarci con noi stessi, le canzoni del Signor G a questo proposito divengono strumento e mezzo per poterlo fare attraverso un percorso che esercita effetti benefici e ci fa sentire compresi e in pace qualunque sia il nostro pensiero politico, sociale, raziale.
Su uno sfondo monocolore che cangiava con l’inizio di ogni nuovo brano due chitarre, una tastiera, due sedie e il corpo di Luca Maciacchini che si muoveva mostrando grande presenza scenica e capacità di gestire lo spazio intorno in modo estremamente efficace, attraversando: “Colitici psicosomatici..che non pensano con la mente ma visceralmente” fino a “Nonno massone, alto, bella presenza..Nella vita si può spingere di piu’!” e “Libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione!”. Momenti densi di poesia, teatralità definita appunto teatro canzone con testi scritti da Gaber negli anni 70- 80-90 e rivisitati alla luce degli eventi attuali.
Dopo una cascata di applausi, Alessandro Bellini, Responsabile dell’Associazione Il Liceone ha intervistato Luca che ha salutato Siena con simpatia ed ha raccontato di essersi avvicinato alla musica fin da bambino quando nel vecchio mangiadischi le canzoni di De Andrè lo crescevano e lo appassionavano tanto da indurlo a studiare chitarra classica al Conservatorio ed avvcinarsi poi ai testi dei grandi cantautori. Da Varese, sua città natale, attraverso una serie di tappe porta in giro i suoi spettacoli con grande professionalità e talento. Dopo l’omaggio a Gaber è seguito un medley dedicato a Jannacci ed al termine una sua canzone.
Attraverso la poetica di tutti gli autori, i versi si sono dispiegati mostrandoci le esperienze piu’ significative dell’autore seguendo un percorso comune a tutti gli autori del nostro tempo quando inseguono una verità che sembra inviolabile.
Unico neo, la poca pubblicità fatta dalla città allo spettacolo meritevole invece di tutta l’attenzione possibile e di maggior spazio che in un gioco di parole significa anche dare piu’ spazio ai giovani, a chi fa e porta cultura, a quella Siena sommersa e sconosciuta fatta di idee, creatività e voglia di gettare una luce su una delle piu’ belle città del mondo.