Il libro, scritto da Roberta Vezzosi, sarà presentato sabato alle 21 alla sala Set del Politeama a Poggibonsi
POGGIBONSI. La voce, i ricordi, la memoria, le storie di uomini e donne di Firenze, Scandicci, Poggibonsi, che hanno vissuto la guerra. Questo racconta il libro “Sole sulla città. A Firenze dopo il buio della guerra” (pubblicato da Pacini Fazzi nella collana Riegel) scritto da Roberta Vezzosi, bambina nel secondo dopoguerra.
Il libro sarà presentato sabato 13 aprile alle 21 presso la sala Set del teatro Politeama.
“E’ – racconta l’autrice – una saga familiare di donne viste per tre generazioni, ricordi delle bambine di ieri che diventeranno donne di domani. Dalle vicende vere, come quelle del bisnonno Ferrantino di Poggibonsi, frammiste a quelle dell’altro nonno Umberto Vezzosi che aveva la bottega di polleria proprio in Piazza del Teatro, prendono spunto le vite di queste loro figlie, donne di coraggio, non solo di pazienza. La loro fantasia, la guerra e tutto un dopoguerra non solo da dimenticare”.
La presentazione del libro, organizzata dall’associazione culturale “La nuvole compagnia” con il patrocinio del Comune, sarà effettuata sul filo della memoria attraverso racconti, letture e interpretazioni teatrali. Accompagnate dai canti e le musiche al piano di Ilaria Innocenti, lo scrittore fiorentino Alfredo Allegri e l’autrice Roberta Vezzosi cercheranno di dare voce alle loro disillusioni e speranze, nella cornice sfumata di un epoca.
“I nostri ricordi – racconta l’autrice – non solo sono così vicini ma brillano di luce propria. Ed è così che Poggibonsi trasposta durante la seconda guerra mondiale riesce ancora ad essere bella, anche se é un campo minato, come le trecce di queste bambine-ragazze che vivono la loro unica gioventù in anni bui, fra il ricordo e l’urgenza di dover fare qualcosa”. E sabato la sala Set del teatro diventerà la terrazza su un mondo popolato dalle tante storie raccontate, tante storie che il sole disegna sulle città. Storie di donne e uomini che hanno vissuto la guerra.
Il libro
Come sassolini gettati nell’acqua, tante sono le storie che il sole disegna sulla città: in primis, la vita del più vecchio libraio di Firenze, Rolando Ugolini di Via Sant’Agostino, a cui il libro è liberamente ispirato. Ma all’interno del libro si respira un’aria profondamente femminile. Generazioni piene di donne che lottano in una Firenze dilaniata dalla guerra. Molte storie prendono spunto dal racconto degli anziani che usufruiscono della struttura di “riabilitazione” all’interno della A.S.L. di Scandicci, dove l’autrice lavora. Le loro memorie, colte fuggevolmente dalla Vezzosi, la loro felicità nel raccontare e raccontarsi, nonostante malattie e debilitazioni, hanno fatto nascere l’idea di dare un ‘luogo’ a quello che potrebbe essere quasi un loro diario. Così è nato il libro: come un atto d’amore, uno scatto in bianco e nero che ferma l’immagine di un’epoca, dove i gesti semplici della povera gente hanno la forza di rimanere impressionati.
In allegato alcune foto d’epoca e la copertina del libro