L'incasso dello spettacolo "Esodo" sarà interamente devoluto al proseguimento dell'attività culturale del teatro
L’incasso della serata sarà devoluto per far continuare a vivere questo piccolo ma importante spazio culturale e sociale della Valdelsa.
Cristicchi interpreterà un umile archivista romano, spaesato e ignorante, inviato a Trieste dal Ministero degli Interni per fare l’inventario dell’ enorme catasta di masserizie abbandonate: partirà proprio da quegli oggetti privati per riportare alla luce ogni vita che vi si nasconde. Cambiando registri vocali, costumi e atmosfere musicali, darà vita ad ogni singolo personaggio: l’esule da Pola, il bambino di un campo profughi, la donna “rimasta” che scelse di non partire, il monfalconese che decise invece di andare in Jugoslavia, il prigioniero del lager comunista di Goli Otok, Una koinée di linguaggi che trasfigura il reportage storico in una forma nuova, che forse si può definire “Musical-Civile”.
IL COPIONE – Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante. Racconta di una pagina dolorosissima della storia d’Italia, di una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento. Ed è ancor più straziante perché affida questa “memoria” non a un imponente monumento o a una documentazione impressionante, ma a tante piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità.
Una sedia, accatastata assieme a molte altre, porta un nome, una sigla, un numero e la scritta “Servizio Esodo”. Simile la catalogazione per un armadio, e poi materassi, letti, stoviglie, fotografie, poveri giocattoli, altri oggetti, altri numeri, altri nomi. Oggetti comuni che accompagnano lo scorrere di tante vite: uno scorrere improvvisamente interrotto dalla Storia, dall’esodo.
In seguito al trattato di pace del 1947, come risarcimento di guerra, l’Italia dovette cedere alla Jugoslavia di Tito, la regione dell’Istria, la città di Fiume e la Dalmazia. Così, centinaia di migliaia di italiani che in quelle zone vivevano da secoli, spinti anche da persecuzioni e intimidazioni, scelsero di lasciare le loro terre natali e cercare rifugio in Italia. Non è facile riuscire davvero a immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale sofferenza intere famiglie impacchettarono tutte le loro poche cose e si lasciarono alle spalle le loro città, le case, le radici. Davanti a loro difficoltà, povertà, insicurezza, e spesso sospetto. Esuli in patria. Simone Cristicchi, colpito da questa “pagina strappata” dal grande libro della nostra storia, ha deciso di ripercorrerla.
Un ringraziamento sincero da parte dell’Associazione Timbre va a Simone Cristicchi per l’aiuto e la solidarietà dimostrando ancora una volta una grande sensibilità umana e artistica.
La rappresentazione fa parte della edizione 2014 di “Sipario Aperto”, la stagione del Verdi di Poggibonsi, giunta quest’anno alla numero sedici, con appuntamenti di teatro non convenzionale e musica. La direzione artistica è di Luca Losi e Cristina Del Zanna.
Il cartellone proseguirà il 14 febbraio con Joy Singers in concerto. A seguire, Martinicca Boison & Pierfrancesco Bigazzi (1° marzo) con lo spettacolo “Borisvian – la vita è come un dente” Musica, vita e parole da Boris Vian. Alessandro Benvenuti sarà presente con “Me medesimo” (14 marzo) e Francesco Burroni con “La rana gracida. Una storia partigiana” (4 aprile). Altri arriveranno in corso d’opera. Tutti artisti che con il loro lavoro contribuiranno a non far chiudere lo spazio di Via del Commercio 15. Un pezzo di storia del fare teatro in Toscana che dalla sua parte ha visto anche molti cittadini.
Il Verdi, così, continua a resistere con tenacia e guarda avanti con la nuova stagione di teatro e musica 2014. Doveva chiudere i battenti un anno e mezzo fa, quando a causa della crisi e dei tagli il Comune non ha più pagato l’affitto dei locali. Da aprile 2012 è partita la campagna di sottoscrizione “Adotta il Teatro Verdi” e grazie alla solidarietà di tanti artisti e comuni cittadini che hanno aderito e dato un contributo il Teatro poggibonsese prova a restare aperto. Per chi volesse sostenere e adottare il Verdi si rimanda al sito dove sono spiegate tutte le modalità per aderire alla campagna di sostegno: www.timbreteatroverdi.it.
Inizio spettacoli ore 21.30. Informazioni: Associazione culturale Timbre/Teatro Verdi Via del Commercio 15 – 53036 Poggibonsi (Siena). Tel/fax 0577/981298 – info@timbreteatroverdi.it – www.timbreteatroverdi.it. Ingresso: 12 euro intero – 10 euro ridotto (senior, junior, soci Timbre, studenti, Carta Valdelsa Off)