Libertà: bella e impossibile è il titolo dell'appuntamento all'Auditorium Chiantibanca
SIENA. Da Pandolfo Petrucci alla fine dell’indipendenza: un periodo per Siena di instabilità politica, trascorso fra esperimenti di signoria e tentativi di sfuggire al gioco delle grandi potenze. Lo spiegherà con “Libertà: bella e impossibile”, mercoledì (19 marzo), ore 18, nell’auditorium ChiantiBanca, a Fontebecci, la storica Petra Pertici, appuntamento di “Siena si racconta”: il ciclo di incontri promosso da ChiantiBanca, dalla sua Fondazione ‘Monteriggioni’ e dall’Accademia senese degli Intronati, dedicati alla storia dal Medioevo all’età moderna.
L’incertezza delle istituzioni caratterizzò il Rinascimento senese e sfociò nella perdita dell’indipendenza. Pandolfo Petrucci (Siena, 1452 – San Quirico d’Orcia, 1512), negli ultimi anni di vita, fu Moderatore e governò Siena, suscitando nei suoi contemporanei sentimenti opposti; consensi e rivalità che coincidevano con gli interessi: colpiti o favoriti. La sua politica fu controversa, ma sempre improntata ad un pragmatismo lucido ed accorto in un momento storico in cui Siena aveva perso lo smalto e si trovava a competere con vicini più potenti sotto l’aspetto economico e militare. L’instabilità compromise la solidità delle istituzioni e la libertà della repubblica di Siena che, il 17 aprile 1555, si arrese davanti alle truppe imperiali al comando di Gian Giacomo Medici, il Medeghino (www.chiantibanca.it).