di Gianni Basi
SIENA. Col debutto alla regia di Giorgio Battistelli e il suo “L’imbalsamatore”, in prima nazionale a Siena venerdì 10 luglio e poi domenica 12 in replica, si aprirà il secondo momento del cartellone della 66^ Settimana Musicale Senese. Il monodramma, firmato nei testi da Renzo Rosso, sarà in scena in entrambe le serate al Teatro dei Rozzi alle ore 21,15. L’idea, originale nei suoi sviluppi comico-grotteschi, segue il filo conduttore dei lavori di Battistelli incentrati su ricerche anticonvenzionali che accomunano drammaturgia teatrale, canto, musica ed anche danza. Il giovane compositore romano, già distintosi per “Experimentum Mundi”, “Prova d’Orchestra” e soprattutto per “I Cenci” (rappresentati in anni recenti a Siena), si affida stavolta ad una furba metafora per satireggiare sulla figura del Lenin imbalsamato ed esposto ai visitatori nel mausoleo moscovita. Il medico incaricato di garantirgli un sano aspetto mummifico un giorno fa un errore fra le sue pozioni miracolose e si dispera. Non solo, è distrutto, ha paura delle conseguenze, maledice il sistema che gli impone la cura di quella falsa eternità. Tenta di riportare “in vita” l’imbalsamato, gli parla, lo supplica. Poi, preso da panico scellerato, decide di sostituirsi a ciò che era diventato un fantoccio incartato, ne assume le sembianze e si “imbalsama” a sua volta. Perché questa messinscena renda verosimile l’inquietante gioco di realtà-finzione della storia, Battistelli ha chiamato uno dei maggiori transformer italiani, quel Paolo Calabresi maestro di trucchi e paradossi che conosciamo in varie fiction e serie televisive, nonchè nei panni di personaggi famosi che imita alla perfezione o in programmi cult come “Le Iene”. Ma Paolo Calabresi non si limita ai trucchi. E’ anche attore navigato, fine interprete di opere teatrali di Pirandello, Molière, Goethe, Brecht, con regie di Strehler, Ronconi, Albertazzi. Le musiche della rappresentazione, che sarà registrata da RAI-Radio 3, sono eseguite dalla sempre più poliedrica Orchestra Regionale della Toscana, diretta con esperienza e con tocco internazionale da Erasmo Gaudiomonte.
A cavallo tra il venerdi e la domenica impegnati col monodramma di Battistelli, sabato 11 luglio la Settimana Musicale Senese offrirà agli spettatori la pagina maestosa dell’ “Elias” op.70 di Mendelssohn. Alle 21,15, ai Rinnovati, canti e suoni fortemente emozionali si spanderanno tracciando in forma oratoriale una sorta di trait d’union fra Vecchio e Nuovo Testamento. Il tutto espresso da un Mendelssohn spiritualmente romantico, che darà prova della profondità del suo mondo sonoro più intimo, fatto di contemplazioni descrittive, invocazioni, innalzamenti al Mistero in cui credere. Per comporre l’ “Elias” gli furono necessari quasi dieci anni, un lasso di tempo tale da far intuire in ogni aria, nei recitativi, nei duetti, quartetti e cori, ampi squarci di vita interiore del grande compositore tedesco.
La direzione dell’Orchestre des Champs Elysées e del Collegium Vocale Gent e Accademia Chigiana di Siena (corpo strumentale e vocale come si vede imponente) è affidata al prestigio e alla perizia certosina di Philippe Herreweghe. “Raffinato e vitale” lo descrive il londinese The Telegraph, riferendosi in special modo a quanto di brillante Herreweghe sa ricreare nella sua costante ricerca di autenticità sia nel repertorio classico che nel sacro e nel moderno. Le voci, infine: cristallina quella della soprano slovacca Simona Šaturová che, in gennaio, canterà Mozart in Vaticano per il compleanno di Benedetto XVI°; appassionata quella della mezzosoprano Christianne Stotijn (pupilla di Herreweghe e spesso voce preferita di Gustavo Dudamel); specializzato in Britten il canto del giovanissimo tenore inglese Benjamin Hulett, ospite privilegiato nelle tournée dell’ensemble Europa Galante di Fabio Biondi; perfetta per l’“Elias” la voce liederistica e oratoriale del baritono austriaco Florian Boesch, che vanta recital e incisioni con la BBC in un vasto repertorio che spazia da Mozart a Mahler. Anche per questo “Elias”, come si è detto per l’opera di Battistelli, è in programma la registrazione di Rai-Radio 3, che sarà presto proposta sull’etere per la delizia degli ascoltatori. Ma intanto, oltre ad ascoltarli, vediamoli.
E nessun dubbio: l’Accademia Chigiana ha riacceso i motori alla grande.
SIENA. Col debutto alla regia di Giorgio Battistelli e il suo “L’imbalsamatore”, in prima nazionale a Siena venerdì 10 luglio e poi domenica 12 in replica, si aprirà il secondo momento del cartellone della 66^ Settimana Musicale Senese. Il monodramma, firmato nei testi da Renzo Rosso, sarà in scena in entrambe le serate al Teatro dei Rozzi alle ore 21,15. L’idea, originale nei suoi sviluppi comico-grotteschi, segue il filo conduttore dei lavori di Battistelli incentrati su ricerche anticonvenzionali che accomunano drammaturgia teatrale, canto, musica ed anche danza. Il giovane compositore romano, già distintosi per “Experimentum Mundi”, “Prova d’Orchestra” e soprattutto per “I Cenci” (rappresentati in anni recenti a Siena), si affida stavolta ad una furba metafora per satireggiare sulla figura del Lenin imbalsamato ed esposto ai visitatori nel mausoleo moscovita. Il medico incaricato di garantirgli un sano aspetto mummifico un giorno fa un errore fra le sue pozioni miracolose e si dispera. Non solo, è distrutto, ha paura delle conseguenze, maledice il sistema che gli impone la cura di quella falsa eternità. Tenta di riportare “in vita” l’imbalsamato, gli parla, lo supplica. Poi, preso da panico scellerato, decide di sostituirsi a ciò che era diventato un fantoccio incartato, ne assume le sembianze e si “imbalsama” a sua volta. Perché questa messinscena renda verosimile l’inquietante gioco di realtà-finzione della storia, Battistelli ha chiamato uno dei maggiori transformer italiani, quel Paolo Calabresi maestro di trucchi e paradossi che conosciamo in varie fiction e serie televisive, nonchè nei panni di personaggi famosi che imita alla perfezione o in programmi cult come “Le Iene”. Ma Paolo Calabresi non si limita ai trucchi. E’ anche attore navigato, fine interprete di opere teatrali di Pirandello, Molière, Goethe, Brecht, con regie di Strehler, Ronconi, Albertazzi. Le musiche della rappresentazione, che sarà registrata da RAI-Radio 3, sono eseguite dalla sempre più poliedrica Orchestra Regionale della Toscana, diretta con esperienza e con tocco internazionale da Erasmo Gaudiomonte.
A cavallo tra il venerdi e la domenica impegnati col monodramma di Battistelli, sabato 11 luglio la Settimana Musicale Senese offrirà agli spettatori la pagina maestosa dell’ “Elias” op.70 di Mendelssohn. Alle 21,15, ai Rinnovati, canti e suoni fortemente emozionali si spanderanno tracciando in forma oratoriale una sorta di trait d’union fra Vecchio e Nuovo Testamento. Il tutto espresso da un Mendelssohn spiritualmente romantico, che darà prova della profondità del suo mondo sonoro più intimo, fatto di contemplazioni descrittive, invocazioni, innalzamenti al Mistero in cui credere. Per comporre l’ “Elias” gli furono necessari quasi dieci anni, un lasso di tempo tale da far intuire in ogni aria, nei recitativi, nei duetti, quartetti e cori, ampi squarci di vita interiore del grande compositore tedesco.
La direzione dell’Orchestre des Champs Elysées e del Collegium Vocale Gent e Accademia Chigiana di Siena (corpo strumentale e vocale come si vede imponente) è affidata al prestigio e alla perizia certosina di Philippe Herreweghe. “Raffinato e vitale” lo descrive il londinese The Telegraph, riferendosi in special modo a quanto di brillante Herreweghe sa ricreare nella sua costante ricerca di autenticità sia nel repertorio classico che nel sacro e nel moderno. Le voci, infine: cristallina quella della soprano slovacca Simona Šaturová che, in gennaio, canterà Mozart in Vaticano per il compleanno di Benedetto XVI°; appassionata quella della mezzosoprano Christianne Stotijn (pupilla di Herreweghe e spesso voce preferita di Gustavo Dudamel); specializzato in Britten il canto del giovanissimo tenore inglese Benjamin Hulett, ospite privilegiato nelle tournée dell’ensemble Europa Galante di Fabio Biondi; perfetta per l’“Elias” la voce liederistica e oratoriale del baritono austriaco Florian Boesch, che vanta recital e incisioni con la BBC in un vasto repertorio che spazia da Mozart a Mahler. Anche per questo “Elias”, come si è detto per l’opera di Battistelli, è in programma la registrazione di Rai-Radio 3, che sarà presto proposta sull’etere per la delizia degli ascoltatori. Ma intanto, oltre ad ascoltarli, vediamoli.
E nessun dubbio: l’Accademia Chigiana ha riacceso i motori alla grande.