Ha conquistato gli spettatori raccontando le vicende della prima vittima italiana di stalking ufficialmente riconosciuta
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/2019/10/santa-subito.jpg)
di Paola Dei
SIENA. Vincitore incontrastato del premio del pubblico BNL alla 14 Festa del Cinema di Roma, il film Santa subito di Alessandro Piva, che oltre ad essere regista é anche co-sceneggiatore insieme a Laura Grimaldi, ha conquistato gli spettatori raccontando le vicende della prima vittima di stalking italiana ufficialmente riconosciuta.
Una attenzione alla donna e al femminile che ha chiuso in bellezza questa edizione romana della kermesse cinematografica.
Santa Scorese venne uccisa il 15 marzo 1991 sotto la sua casa a Palo del Colle per mano di un persecutore denunciato alle forze dell’Ordine e lasciato a piede libero durante i tre anni in cui sottopose Santa ad un estenuante calvario fatto di minacce, messaggi intimidatori sul cruscotto della macchina, apparizioni improvvise, tentativi di violenza.
Siamo a cavallo fra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90, lei é una ragazza pugliese dolce, religiosa e solare che studia pedagogia. Lui é una persona che scarica su di lei frustrazioni e infelicità di un disturbo psichiatrico riconosciuto. Nessun moralismo attraversa il dramma che Alessandro Piva racconta con misurato pudore e con una delicatezza dignitosa che emerge da ogni fotogramma. Il cineasta campano ci mostra la famiglia di Santa che ancora oggi non riesce a dare un senso a quanto é accaduto e porta nell’animo il peso di una vicenda sconsiderata che rende ancora più visibile il contrasto fra il candore del sorriso della ragazza e la violenza subita. I paesaggi fanno da sfondo alle vicende e le carrellate teatrali evitano accuratamente la fenomenologia della spettacolarizzazione. Magistrale é la presenza di Santa che pur morta, é in ogni sequenza e si percepisce durante tutte le riprese del film. La sua dolcezza addolcisce gli sguardi degli spettatori e forse anche quelli del carnefice che la sorella della ragazza definisce coraggiosamente e ammirevolmente una seconda vittima dello Stato. Uno Stato assente che permette ancora violenze fisiche e psichiche proprio su coloro che osservano il mondo con maggior purezza.
Purtroppo c’é. ancora tanto da fare per la donna e con la donna, ma la storia di Santa e la sua assurda morte hanno avuto almeno il merito di far riconoscere dalla Legge il reato di Stalking e per la ragazza é stato avviato un processo di beatificazione.
A fronte dei dieci minuti di applausi una frase della sorella di Santa fa riflettere:” Per deporre le armi degli uomini c’é bisogno di un cambio di pensiero. In questo momento l’Italia non é un paese per donne”. Il film che ha ricevuto dodici minuti di applausi ed ha superato giganti come Scorzese nel gradimento del pubblico ha il grand emerito di evidenziare un fenomeno complesso per il quale si cercano soluzioni da decenni per cercare una evoluzione che investa tutti i settori e non solo quello normativo che senza una educazione al rispetto e alla valorizzazione del femminile non porta ai risultati sperati. Spaziando oltre e allargando lo sguardo dobbiamo purtroppo rilevate che le donne spesso non sanno fare squadra. “Se non si scannano prima possono fare grandi cose”, sostenne il direttore di una azienda anni fa. Così come é importante anche evidenziare che una donna con un quoziente intellettivo più elevato della norma ma senza padrini o protettori non ha mai vita facile e che la vera cultura, la dolcezza, e l’intelligenza fanno sempre più paura dell’ignoranza e della manipolazione.
La repressione é necessaria ma da sola non basta.