CHIUSDINO. San Galgano torna protagonista: Operafestival propone per mercoledì (23 luglio) alle ore 21,00 il Quintetto Polifonico Italiano “Clemente Terni” diretto da Guglielmo Visibelli con il Laudario di Cortona, il più antico manoscritto musicale italiano con testi in volgare arrivato ai nostri giorni. Un monumento della poesia italiana delle Origini. Proviene da una confraternita laico-religiosa di Cortona molto vicina ai francescani: si conserva come codice 91 della biblioteca del Comune e dell’Accademia Etrusca di Cortona. Melodie monodiche e testi che hanno avuto origine nel XIII secolo, testimoniano la ricchezza poetica e musicale del repertorio religioso non liturgico delle compagnie dei laudesi, e indicano una realtà musicale complessa ed eterogenea in cui l’originaria derivazione dal gregoriano si arricchisce con apporti di musica profana e popolare.
La prima trascrizione completa della parte letteraria del Laudario si deve a Guido Mazzoni nel 1889; Gianfranco Contini nel 1980 ci ha offerto, in edizione critica, una scelta di quindici laude. Per la parte musicale, la trascrizione completa è stata curata per la prima volta da Ferdinando Liuzzi nel 1935.
Il Laudario presentato dal quintetto parte dalla versione per concerto messa a punto da Clemente Terni nel 1954, presentata nel 1968 all’Arcivescovado di Siena su invito dell’Accademia Musicale Chigiana, e da allora sottoposta a continue e sottili modifiche, grazie all’apporto di continue ricerche interpretative. Le laude non si susseguono secondo l'ordine del codice, ma sono state disposte in una gradazione ascendente che, partendo dalla considerazione della vita dei Santi, attraverso la contemplazione di quella della Vergine e di Cristo, si conclude nella glorificazione trinitaria (I Santi, la Vergine, la Natività, la Passione, la Resurrezione, l’Ascensione, la Pentecoste, la Santissima Trinità). Per ragioni pratiche, di ciascuna lauda vengono eseguite da una a un massimo di tre strofe.
Il Quintetto Polifonico Italiano “Clemente Terni” si forma nel 2004 ed è erede diretto dell'esperienza concertistico vocale fondato dal Maestro negli anni Sessanta. L'attuale formazione è composta da esecutori (Lorena Giacomini soprano, Lucia Calabrò contralto, Gualtiero Spini tenore, Oronzo Parlangèli baritono, Guglielmo Visibelli basso) che, avendo studiato a lungo e cantato in pubblico con Clemente Terni, ne intendono proseguire la particolare modalità esecutiva tesa a evidenziare la qualità del suono insieme a quella morbidezza ritmica che non è mai disgiunta dalla flessibilità metrica della parola. La ricerca del timbro, unita alla chiarezza e incisività del dettato testuale, diventano mezzo evocativo, ma ancor prima comunicativo. La maniera di presentare le musiche definiscono le caratteristiche e le finalità del complesso per il quale l'esecuzione a memoria non vuole essere virtuosismo ma mezzo indispensabile per una più efficace e attuale riproposta del fatto artistico.