Il comico livornese si è esibito per due ore
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SIENA. In tempi di crisi, far ridere la gente diviene ogni giorno più difficile. Bisogna essere soprattutto veri, entusiasti, crederci. Divertirsi nel farlo. Forse per questo Paolo Ruffini ce l’ha fatta, con la sua comicità genuina, il suo autentico amore per la gente, l’insolito e vivace modo di interagire con il pubblico in una serata di vibrante energia.
Paolo Ruffini è uno dei pochi che rimane impermeabile anche ai diabolici meccanismi della televisione: Colorado e Belen non lo hanno cambiato, per fortuna, e Siena lo ha accolto come un amico a distanza di due anni, alla Festa del PD, abbracciandolo con quasi duemila persone nell’anfiteatro della Fortezza. Risate sincere per un artista che ha fatto della sua ‘labronicità’ una ricchezza infinita, del cinema la sua fonte d’ispirazione e della gente una passione vivissima e costante.
E’ proprio dalla gente che lo show di venerdì 23 agosto è partito , ruotando poi attorno alle persone, dai bambini agli anziani, dalle coppie ai single incalliti, in una serata esilarante e surreale come poche altre in questi anni. I detrattori diranno che vi erano parolacce e battute un po’ pesanti… ma, come ci disse due anni fa nella nostra intervista lo stesso Paolo, per scoprire la vera volgarità basta sentire quello che dicono i nostri politici… “La volgarità – ci ha detto Ruffini nel 2011 – sta nella malafede, non nella parolaccia… E per esempio i bambini lo sanno bene, e anche il mio pubblico. In fondo chi viene a vedere gli spettacoli del Nido del cuculo già sa come saranno, che si ride, che si pensa: un gioco che si ripete, rassicurante’’. I doppiaggi dei film contengono sì parole poco ortodosse, e il gioco delle coppie sul palco, che poi da vari anni Paolo conduce con successo, gioca con la sessualità delle persone coinvolte, ma sempre in modo ruspante, come fanno i bambini a scuola…
Lo show durato oltre due ore è iniziato in mezzo alle persone, tra “quelli più lontani”, che è andato a salutare per primi con un bel tour affettuoso, ringraziando Siena per il suo solito amore. Ha anche provato a far entrare le persone che, pur avendo pagato il biglietto, non avevano un posto a sedere…Non li poteva vedere lì in piedi alle transenne. Poi le interviste esilaranti a inconsapevoli persone del pubblico che come sempre lo hanno entusiasmato, quindi i doppiaggi, i giochi con vari bambini portati sul palco che, tra ingenuità e spavalderia, hanno reso i dialoghi imprevedibili e fantastici. Incredibile e quasi filosofica la presenza del ‘’Belva di San Quirico’’, una vera scoperta, un altro protagonista inaspettato dello show passato da spettatore ad attore, con la genuina comicità che solo il vero comico riesce a sprigionare.
Assieme a lui il trentenne in cerca dell’amore e il collaboratore scolastico, la coppia sposata da quarant’anni e quella giovane ed entusiasta… Con conseguente comicità involontaria utilizzata da Ruffini in modo versatile e spesso geniale, sempre flirtando con il pubblico conquistato dalla sua verve. E proprio nell’interazione e nell’amore per la gente risiede la radice dei migliori momenti dello spettacolo, che ha visto anche due intermezzi di quieta liricità: due poesie di Ruffini, una per ringraziare il suo pubblico e una estemporanea per celebrare il mondo del cinema, da sempre protagonista dell’associazione Nido del Cuculo animata dall’attore livornese.