Un percorso breve ma intensissimo nello spirito del tempo
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di Giovanni Elia
SIENA. Aprirà i battenti quest’oggi la nuova mostra che fino al 19 Giugno occuperà parte degli spazi del complesso museale del Santa Maria della Scala. Un luogo che, nelle parole del presidente della Fondazione Mps Gabriello Mancini durante la conferenza stampa di presentazione, vuole essere una pietra angolare degli sforzi per rendere Siena capitale europea della cultura nel 2019. Cogliendo l’attimo, per così dire, delle celebrazioni per i 150 anni dell’Italia unita, i curatori Sergio Carrubba, Paola Ciucci, Orietta Rossi Pinelli ed il preside della Facoltà di Lettere di Siena Roberto Venuti hanno deciso di descrivere, con un percorso breve ma intensissimo, lo spirito del tempo che animò il periodo del Risorgimento italiano. E lo hanno fatto mischiando in maniera interessante le opere pittoriche – soprattutto ritratti e paesaggi naturalistici – e quelle sonore del tempo con una spruzzata di tecnologia, opere virtuali proiettate su schermi lcd, trompe l’oeil digitali e sound design che provocano un senso di piacevole spaesamento, forzando lo sguardo del visitatore su una prospettiva del tempo del tutto nuova rispetto a quella vista sui libri scolastici. E’ lo stesso sentimento del sublime che anima lo sbigottimento davanti alle forze della natura a rendere più vivo lo spirito di rivalsa contro forze soverchianti che ha portato alla “primavera dei popoli” del 1848, ed è lo stesso sentimento che ha portato Victor Hugo a definire il Romanticismo come “il liberalismo in letteratura” e l’obbiettivo degli spiriti coerenti come “libertà nell’arte e libertà nella società”. Libertà di osservare, scrivere, comporre e viaggiare, come hanno fatto i soggetti dei ritratti delle prime sale (Tocqueville, Wordsworth, Chateaubriand, Sand), i compositori le cui opere riempiono le orecchie del visitatore e i soldati le cui battaglie e sofferenze concludono la mostra. Un affresco del Risorgimento che abbraccia l’Europa intera, sfidando con successo le convenzioni espositive che il tema porta con sé.
SIENA. Aprirà i battenti quest’oggi la nuova mostra che fino al 19 Giugno occuperà parte degli spazi del complesso museale del Santa Maria della Scala. Un luogo che, nelle parole del presidente della Fondazione Mps Gabriello Mancini durante la conferenza stampa di presentazione, vuole essere una pietra angolare degli sforzi per rendere Siena capitale europea della cultura nel 2019. Cogliendo l’attimo, per così dire, delle celebrazioni per i 150 anni dell’Italia unita, i curatori Sergio Carrubba, Paola Ciucci, Orietta Rossi Pinelli ed il preside della Facoltà di Lettere di Siena Roberto Venuti hanno deciso di descrivere, con un percorso breve ma intensissimo, lo spirito del tempo che animò il periodo del Risorgimento italiano. E lo hanno fatto mischiando in maniera interessante le opere pittoriche – soprattutto ritratti e paesaggi naturalistici – e quelle sonore del tempo con una spruzzata di tecnologia, opere virtuali proiettate su schermi lcd, trompe l’oeil digitali e sound design che provocano un senso di piacevole spaesamento, forzando lo sguardo del visitatore su una prospettiva del tempo del tutto nuova rispetto a quella vista sui libri scolastici. E’ lo stesso sentimento del sublime che anima lo sbigottimento davanti alle forze della natura a rendere più vivo lo spirito di rivalsa contro forze soverchianti che ha portato alla “primavera dei popoli” del 1848, ed è lo stesso sentimento che ha portato Victor Hugo a definire il Romanticismo come “il liberalismo in letteratura” e l’obbiettivo degli spiriti coerenti come “libertà nell’arte e libertà nella società”. Libertà di osservare, scrivere, comporre e viaggiare, come hanno fatto i soggetti dei ritratti delle prime sale (Tocqueville, Wordsworth, Chateaubriand, Sand), i compositori le cui opere riempiono le orecchie del visitatore e i soldati le cui battaglie e sofferenze concludono la mostra. Un affresco del Risorgimento che abbraccia l’Europa intera, sfidando con successo le convenzioni espositive che il tema porta con sé.