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di Paola Dei
ROMA. Nonostante i chili in più dovuti ad una muscolatura da culturista e gli occhialetti da contabile, Ben Affleck incanta e convince nel film The Accountant di Gavin O’Connor con la sceneggiatura di Bill Dubuque in uscita nelle sale italiane il 27 ottobre.
Dopo aver interpretato due supereroi canonici: Daredevil e Batman (ruolo nel quale lo vedremo anche in Justice League e il film sull’Uomo Pipistrello di cui sarà anche regista, con inizio riprese probabile in primavera), Affleck veste nel film i panni di un super eroe autistico ad alto rendimento, genio dei numeri e maestro nelle tecniche di combattimento grazie ad un padre che, consapevole dei limiti sociali del figlio, lo ha fatto addestrare dai migliori allenatori di arti marziali. Recitano insieme a lui Anna Kendrick, J.K Simmons, John Lithgow e Jeffrey Tambor.
Sotto al nome di Christian Wolff, si cela un contabile che si adopera a far tornare i conti delle Associazioni criminali più pericolose al mondo: dai cartelli dello spaccio, alla camorra, e altre mafie assortite. Raymond King (Simmons), il direttore del dipartimento crimini finanziari del Dipartimento del Tesoro, sta cercando di smascherarlo e, ormai anziano e prossimo alla pensione, chiede alla brillante analista Marybeth Medina (Cynthia Addai-Robinson) di aiutarlo nell’impresa. Christian si maschera dietro ad attività e nomi fittizi presi in prestito dai grandi matematici della storia. Si protegge con un lavoro scandito da orari stabili e precisione che lo aiutano a sostenere la sua patologia, mentre una roulotte attrezzatissimo protegge i suoi beni fra cui un Renoir e un Pollock originali. Di quest’ultimo farà dono a Dana alias Anna Kendrick. L’identità della meravigliosa voce che lo consiglia al telefono su ogni mossa da fare verrà svelata nelle ultime scene.