Il libro, edito da Seb, è a firma di Alessandro Lorenzini e Filippo Tozzi
SIENA. E’ ancora possibile fare calcio a Siena? E’ possibile una “nuova” Robur, che possa vivere di vita propria, attraverso una gestione modello e in equilibrio? E’ possibile pensare ad un Siena ai vertici del calcio nazionale senza dover penare tutte le estati per l’iscrizione? Nel volume “Robur anno zero – La prima inchiesta su passato, presente e futuro dell’Ac Siena” Alessandro Lorenzini e Filippo Tozzi cercano di rispondere a queste domande. La presentazione del libro si terrà mercoledì 16 aprile alle ore 18.30 presso la Birreria La Diana, in Via della Stufa Secca 1 a Siena. Oltre agli autori saranno presenti Giuseppe Nigro, giornalista e Giovanni Mazzini.
Robur Anno Zero. Gli approfondimenti partono dal passato, per la prima volta con l’analisi dei bilanci della società bianconera, e arrivano a fare alcune ipotesi sul possibile futuro. Il Siena è stato fin qui come un novello Dorian Grey, adesso è l’ora di scrivere una nuova pagina. Quella dell’anno zero. Il volume, 250 pagine, è edito dalla Salvietti e Barabuffi di Colle val d’Elsa.
Alessandro Lorenzini. C’è chi da bambino sogna di fare l’astronauta, il calciatore, il pompiere. E chi, come Alessandro Lorenzini, sogna di fare il giornalista. Nato a Siena nel 1975, contradaiolo, laureato in Scienze della Comunicazione e con un Master in Comunicazione, Alessandro comincia giovanissimo a lavorare nelle redazioni locali. E’ giornalista professionista. Attualmente collabora con “La Gazzetta dello Sport”, “Gazzetta.it”, “Corriere di Siena”, “Radio Siena” e “Siena Tv”, occupandosi di cronaca cittadina, politica e sport. Gestisce il blog eliofanali.wordpress.com.
Filippo Tozzi. Nato a Siena nel 1985, ha frequentato l’Università di Siena, conseguendo la laurea triennale in Scienze della Comunicazione e la laurea magistrale in Comunicazione Persuasiva e Nuovi Media con il massimo dei voti. Giornalista pubblicista, attualmente collabora con Il Cittadino Online e con Canale 3 Toscana occupandosi di cronaca e sport. Se gli chiedete la prima ragione che lo ha spinto a fare il giornalista, vi risponderà: “per il piacere di raccontare anche solo un frammento di quella grande storia che è il mondo”.
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