Nella Cripta del Duomo dal 21 aprile saranno visibili al pubblico dopo un lavoro cominciato nel 2001
SIENA. Le tre vetrate policrome della Bottega del Ghirlandaio saranno di nuovo visibili al pubblico nella Cripta del Duomo dal 21 aprile dopo un restauro in più fasi cominciato nel 2001. Le tre opere, in vetro soffiato e dipinte “a grisaglia”, furono realizzate da maestri della Bottega del Ghirlandaio alla fine del XV secolo per la chiesa di San Francesco a Colle val d’Elsa per essere poi cedute all’Opera della Cattedrale. A Siena arrivarono nel XIX secolo e furono montate nel transetto destro, a lato dell’altare del Santissimo Sacramento e in quello sinistro accanto all’altare di Sant’Ansano dopo un adattamento alle dimensioni con un coronamento in vetro colorato. Nel 1998 venne smontata dal telaio ottocentesco quella posta nel transetto destro e il restauro affidato nel 2001 a Camillo Tarozzi per poi rimanere conservata in speciali casse fino al 2019, quando fu deciso dall’Opera del Duomo di restaurare anche quella posta sul transetto sinistro affidando il lavoro ad Angela Nenci e Caterina Pavolini, in collaborazione con Cesare Valenti.
Il restauro completo è stato compiuto con un laboratorio temporaneo negli spazi dell’Oratorio dove le restauratrici ed il fabbro hanno portato a termine il lavoro sotto il controllo del Soprintendente Andrea Muzzi, coadiuvato dalla funzionaria Letizia Nesi. A fine restauri è stato deciso di musealizzare le opere nella “Cripta”.
Sono stati realizzati dalla Fabbriceria a questo scopo grandi telai metallici per modificare la parte sommitale, mediante calandratura del telaio maestro, in modo da sottolineare la proporzione armoniosa dell’ogiva medievale.
“L’ingegnoso sistema concepito da tutte le maestranze dell’Opera del Duomo e di Opera Laboratori – dice il rettore dell’Opera della Metropolitana Guido Pratesi – e l’altissima precisione dei telai e controtelai metallici consentiranno l’esecuzione, in totale sicurezza, di futuri interventi di manutenzione sia delle vetrate policrome sia dell’impianto di retroilluminazione, elemento quest’ultimo, in grado di valorizzare il colori dei vetri in modo del tutto naturale”.