ASCIANO. Sarà svelata venerdì (11 settembre) alle ore 18, nella chiesa abbaziale di Monte Oliveto Maggiore, la tela di Fabrizio Cartolari (1773) "San Benedetto e San Bernardo nella gloria celeste", restaurata a cura di Bancasciano Credito Cooperativo. La presentazione completa le celebrazioni per la santificazione del senese Bernardo Tolomei ( 1272 – 1348 ), fondatore della Congregazione Benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto.
Per Bancasciano Credito Cooperativo, dice il presidente Paolo Lorenzoni, “la presentazione di questo restauro concretizza un importante intervento. E’ stato sostenuto dall’attenzione e dal buon rapporto che privilegiamo con la congregazione di Monte Oliveto Maggiore, dall’attenzione che dedichiamo all’arte e alla valorizzazione del patrimonio culturale. E’ una grande ricchezza di questa realtà che deve essere valorizzata, anche come occasione di sviluppo.”
La nostra azione, aggiunge il direttore generale Marco Guerrini, “valorizza la nostra identità con il territorio e perfeziona il legame di Bancasciano con l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, grande istituzione religiosa, realtà sociale e culturale. Questo ruolo è arricchito dal grande patrimonio artistico, di tradizioni e valori di cui la Congregazione è testimone e che, ricchezza della collettività, deve essere tutelato e valorizzato”.
Nella chiesa abbaziale di Monte Oliveto Maggiore, dopo i saluti del padre abate generale Michelangelo Riccardo Maria Tiribilli, del presidente Paolo Lorenzoni e del direttore generale Bancasciano Credito Cooperativo Marco Guerrini, sono previsti gli interventi del soprintendente per i beni artistici e storici Gabriele Borghini e del restauratore Daniele Rossi.
Il restauro è stato sollecitato da un deterioramento della tela: evidenzia un’originaria sottile preparazione di colore beige-grigio; i colori tenui e pastellati si alternano ai passaggi forti a base di bruno e lacca rossa, di verde per le zone in ombra. L’opera mostrava un rilassamento, alcuni strappi e schizzature di cera, cadute di colore provocate dal calore dei candelabri accesi durante le funzioni liturgiche. La pellicola pittorica appariva opaca, coperta da polvere e schizzature. Sui colori scuri, in prossimità del tendaggio scostato dagli angioletti, apparivano delle zone decoese, mentre parziali perdite di colore erano visibili nelle rotture accidentali della tela. Le prove di pulitura hanno convinto ad umidità con tamponature a microfibra, successivamente con saliva artificiale e rifiniture con bisturi. Le gocce di cera sono state eliminate a bisturi, con calore e carta assorbente. La struttura fibrosa è stata consolidata con resina acrilica, gli strappi sono stati reintegrati con inserti di tela simile all’originale; sulle cimose sono state apposte strisce di tessuto sintetico per tensionare l’opera. Sul perimetro del telaio è stato applicato un listello distanziatore in legno: ha consentito di rimontare la tela col giusto tensionamento sul telaio originale. Dopo la stuccatura delle lacune con gesso e colla, il ritocco pittorico è stato eseguito a tempera e, in una seconda fase, con colori a vernice. Indine, dopo una verniciatura nebulizzata, i listelli a perle dorate sul perimetro sono stati puliti, consolidati e rimontati con viti in ottone in sostituzione dei chiodi arrugginiti.