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di Paola Dei
SIENA. Evento speciale della cinematografia il docufilm dedicato ad uno dei grandi esponenti dell’impressionismo, corrente dalla quale lentamente si allontanò per dare vita ad uno stile pittorico più personale, padre del regista Jean Renoir ha affascinato il pubblico delle sale cinematografiche nei giorni del 22 e 23 marzo. A Firenze è stato proiettato al Cinema Odeon in Piazza Strozzi a pochi metri dalla Mostra dedicata a Peggy Guggenheim Da Kandinskji a Pollock
Con la regia di Phil Grabsky, prodotto in USA, proposto da Nexo Digital, il film, esempio di un meraviglioso metodo per diffondere l’arte, svela alcune caratteristiche del grande pittore che sembrava amare le donne più per la loro carnalità che non per il loro intelletto. Figlio di una modesta famiglia francese, Renoir nasce a Limoges ma passa la parte più importante della sua vita a Parigi dove conosce le firme più interessanti dell’impressionismo, da Cèzanne a Pissaro fino a Degas, Manet, Monet. Artista dibattuto e da alcuni svalutato per le proporzioni abbondanti ed i colori esageratamente sanguigni con i quali ritraeva le donne è stato uno degli artisti più amati dal collezionista Barnes, il cui museo personale di Filadelfia possiede più opere dell’artista di qualsiasi altro museo al mondo.
É attraverso un immaginario viaggio dentro la Collezione Barnes che impariamo a consocerei il pittore e di riflesso il figlio Jean, ritratto bambino in uno dei di quadri più suggestivi dipinto da Pierre Auguste Renoir nel periodo in cui, affetto da artrite reumatoide, è costretto nella sedia a rotelle ma non perde mai l’amore per la pittura, suo modo primigenio di esprimere ciò che alita nella sua interiorità.
Suggestiva l’ipotesi che nel quadro dove ha riprodotto la famiglia, il pittore abbia diointo anche se stesso in uno spazio che appare vuoto in alto sulla destra. Per avvalorarla il quadro è stato sottoposto ad esami con i raggi X ma nulla ha confermato l’ipotesi. Il quadro è quello fotografato che appare di seguito e il bambino in basso vestito di bianco con un curioso copricapo è il regista Jean Reanoir’ uno degli autori moderni per eccellenza, considerato un modello dai registi neo realisti italiani e un antesignano per gli esponenti più illustri della Nouvelle Vague. Nel 1975 ricevette l’Oscar per la carriera, di lui è rimasta storica la frase: