L'opera in programma al cinema Amiata di Abbadia San Salvatore l'8 aprile
SIENA. Il Cittadino on line mette a disposizione dei propri lettori 5 inviti per assistere all’opera la Bohème di Giacomo Puccini con la regia e la sceneggiatura di Franco Zeffirelli. L’opera sarà trasmessa in diretta satellitare dal Metropolitan Opera di New York al cinema Amiata di Abbadia San Salvatore il prossimo 8 aprile, alle 19.30. Per ottenere gli inviti è sufficiente inviare entro il 2 aprile una e-mail a info@ilcittadinoonline.it indicando nome e cognome. La conferma arriverà via mail all’indirizzo dello spettatore direttamente dal Cittadino.
Al secolo Gianfranco Corsi Zeffirelli, nasce nel 1923 a Firenze dove vive un’infanzia segnata dalla prematura perdita dell’amata madre e dal difficile rapporto con il padre, che lo riconoscerà figlio legittimo solo all’età di 18 anni. Saranno proprio le vicissitudini personali, unite agli studi e alla propensione naturale per le arti, ad alimentare il talento che lo condurrà a dirigere opere di gran prestigio, il cui pregio sarà riconosciuto in tutto il mondo.
Il suo incommensurabile amore per la lirica nasce, come lui stesso dichiara, “Da sempre. Da bambino mi regalarono un teatrino di burattini e alla radio sentivo sempre le cantanti o i cantanti, e mi facevo dire, da mia zia e da mia mamma, chi eran questi. Fin da bambino ho visto, ho inventato le mie immagini che, stranamente, erano intuizioni giuste, anche come spettacolo.”
Franco Zeffirelli aveva quarant’anni quando realizzò il suo allestimento de La Bohème, messo in scena per la prima volta nel 1963. La Bohème di Giacomo Puccini è universalmente riconosciuta come una delle opere liriche più articolate dal punto di vista registico e scenografico, fu proprio questo a ispirare l’ideazione dell’intramontabile allestimento ideato dal Maestro, in grado di valicare i confini spazio-temporali e generazionali.
L’opera più rappresentata al MET, narra la storia delle appassionate vite di quattro amici, trascorse in una fredda soffitta di un sobborgo di Parigi, in cui, mentre affrontano una dura e crescente povertà, i loro grandi sogni artistici incrociano piacevolmente il dolce e indimenticato amore giovanile.
La Bohème per la regia e la scenografia di Franco Zeffirelli, fu rappresentata per la prima volta al Metropolitan Opera di New York nel 1964. Il Maestro ricorda così quella prima messa in scena: “Generalmente, anzi sempre, io ricordo i miei spettacoli attraverso chi vi era come interprete. Quindi, allora, capitò una squadretta non male, ma la mia Bohème ha attratto sempre, era un’occasione per tutti, grandi e piccolini, perché metteva a posto le differenze”.
Quello del prossimo 8 aprile è pertanto un appuntamento importante per tutti gli amanti dell’Opera e del Teatro Lirico in generale, ma è soprattutto un’occasione, per l’Italia e per gli italiani, di esprimere l’immensa e dovuta gratitudine nei confronti di un artista che ha generosamente offerto al pubblico internazionale la sua arte, realizzando capolavori di inestimabile valore che hanno reso ancora più grande l’Italia nel mondo.
Guarda il trailer
(Photo by Corey Weaver)
Al secolo Gianfranco Corsi Zeffirelli, nasce nel 1923 a Firenze dove vive un’infanzia segnata dalla prematura perdita dell’amata madre e dal difficile rapporto con il padre, che lo riconoscerà figlio legittimo solo all’età di 18 anni. Saranno proprio le vicissitudini personali, unite agli studi e alla propensione naturale per le arti, ad alimentare il talento che lo condurrà a dirigere opere di gran prestigio, il cui pregio sarà riconosciuto in tutto il mondo.
Il suo incommensurabile amore per la lirica nasce, come lui stesso dichiara, “Da sempre. Da bambino mi regalarono un teatrino di burattini e alla radio sentivo sempre le cantanti o i cantanti, e mi facevo dire, da mia zia e da mia mamma, chi eran questi. Fin da bambino ho visto, ho inventato le mie immagini che, stranamente, erano intuizioni giuste, anche come spettacolo.”
Franco Zeffirelli aveva quarant’anni quando realizzò il suo allestimento de La Bohème, messo in scena per la prima volta nel 1963. La Bohème di Giacomo Puccini è universalmente riconosciuta come una delle opere liriche più articolate dal punto di vista registico e scenografico, fu proprio questo a ispirare l’ideazione dell’intramontabile allestimento ideato dal Maestro, in grado di valicare i confini spazio-temporali e generazionali.
L’opera più rappresentata al MET, narra la storia delle appassionate vite di quattro amici, trascorse in una fredda soffitta di un sobborgo di Parigi, in cui, mentre affrontano una dura e crescente povertà, i loro grandi sogni artistici incrociano piacevolmente il dolce e indimenticato amore giovanile.
La Bohème per la regia e la scenografia di Franco Zeffirelli, fu rappresentata per la prima volta al Metropolitan Opera di New York nel 1964. Il Maestro ricorda così quella prima messa in scena: “Generalmente, anzi sempre, io ricordo i miei spettacoli attraverso chi vi era come interprete. Quindi, allora, capitò una squadretta non male, ma la mia Bohème ha attratto sempre, era un’occasione per tutti, grandi e piccolini, perché metteva a posto le differenze”.
Quello del prossimo 8 aprile è pertanto un appuntamento importante per tutti gli amanti dell’Opera e del Teatro Lirico in generale, ma è soprattutto un’occasione, per l’Italia e per gli italiani, di esprimere l’immensa e dovuta gratitudine nei confronti di un artista che ha generosamente offerto al pubblico internazionale la sua arte, realizzando capolavori di inestimabile valore che hanno reso ancora più grande l’Italia nel mondo.
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(Photo by Corey Weaver)