In scena al Verdi gli operatori, utenti e infermieri dei servizi psichiatrici dell'UFSMA Alta Val d'Elsa
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–POGGIBONSI
POGGIBONSI. Il Teatro come strumento di socializzazione è il principio ispiratore dello spettacolo C’è del marcio in Danimarca, la nuova rappresentazione realizzata dalla Compagnia dei Girasoli che giovedì (28 giugno) calcherà le scene del Teatro Verdi di Poggibonsi per dar vita ad un evento gratuito e aperto alla cittadinanza.
La Compagnia dei Girasoli è formata da utenti, operatori ed infermieri dei servizi psichiatrici dell’UFSMA Alta Val d’Elsa – USL 7 di Siena e da operatori della laLut Centro di Ricerca e Produzione Teatrale di Siena.
Il gruppo, formatosi nove anni fa, porta avanti un percorso di attività teatrale attraverso un laboratorio settimanale di durata annuale.
Il laboratorio teatrale, gestito dalla Cooperativa sociale “La Valle del Sole”, utilizza i principali strumenti del teatro e delle regole fondamentali dello “stare in scena” con l’obiettivo di esplorare, tramite il gioco della finzione, le modalità con cui l’utente si relaziona con se stesso (il proprio corpo, la propria emotività e le proprie capacità espressive) e con l’altro.
L’opera che va in scena giovedì (28 giugno), ore 19, al Teatro Verdi è costruita sulla rielaborazione della nota tragedia Amleto di Shakespeare e vedrà gli attori ripercorrere le celebri vicende del principe danese e della sua corte tra dialoghi bizzarri, incursioni oniriche, dubbi e tentativi di interpretazione, doppie figure e maschere irrisolte, nel vano tentativo di districarsi tra le maglie della storia che vanno a raccontare.
La Compagnia dei Girasoli è formata da utenti, operatori ed infermieri dei servizi psichiatrici dell’UFSMA Alta Val d’Elsa – USL 7 di Siena e da operatori della laLut Centro di Ricerca e Produzione Teatrale di Siena.
Il gruppo, formatosi nove anni fa, porta avanti un percorso di attività teatrale attraverso un laboratorio settimanale di durata annuale.
Il laboratorio teatrale, gestito dalla Cooperativa sociale “La Valle del Sole”, utilizza i principali strumenti del teatro e delle regole fondamentali dello “stare in scena” con l’obiettivo di esplorare, tramite il gioco della finzione, le modalità con cui l’utente si relaziona con se stesso (il proprio corpo, la propria emotività e le proprie capacità espressive) e con l’altro.
L’opera che va in scena giovedì (28 giugno), ore 19, al Teatro Verdi è costruita sulla rielaborazione della nota tragedia Amleto di Shakespeare e vedrà gli attori ripercorrere le celebri vicende del principe danese e della sua corte tra dialoghi bizzarri, incursioni oniriche, dubbi e tentativi di interpretazione, doppie figure e maschere irrisolte, nel vano tentativo di districarsi tra le maglie della storia che vanno a raccontare.