Domani (21 maggio) la presentazione del progetto che ha coinvolto scuole superiori a Siena, Colle e Poggibonsi

SIENA. Stimolare gli studenti delle scuole superiori a leggere il patrimonio museale del territorio in chiave interculturale e aprendosi alle nuove tecnologie. E’ stato questo l’obiettivo del progetto “Punti di vista”, finanziato dalla Regione Toscana e realizzato nell’anno scolastico in corso dall’Arci provinciale di Siena insieme alla Fondazione Musei Senesi. L’iniziativa e i risultati raggiunti saranno presentati domani, mercoledì 21 maggio alle ore 11 all’Accademia dei Fisiocritici a Siena, alla presenza degli studenti coinvolti e di Catia Fagioli, coordinatrice del progetto per l’Arci di Siena; Luigi Di Corato, direttore generale della Fondazione Musei Senesi; l’assessore alla formazione e pubblica istruzione della Provincia di Siena e Adelmo Pagni, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Siena. Nel corso dell’appuntamento sarà presentato anche il blog realizzato dagli operatori sociali e dai ragazzi per raccogliere momenti, fasi e azioni del progetto, http://progettopuntidivista.blogspot.it/.
Il progetto “Punti di vista” ha coinvolto cinque classi di tre istituti del territorio, ognuno dei quali ha lavorato su con un museo del territorio: le classi I E e II C dell’Istituto Caselli di Siena hanno “preso in carico” l’Orto botanico; la classe III CP dell’Istituto “San Giovanni Bosco” di Colle di Val d’Elsa il Museo archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” e le classi III LSA e II CE dell’Istituto “Roncalli” di Poggibonsi il Parco Archeologico di Poggio Imperiale.
Il progetto “Punti di vista” ha sviluppato il macrotema dell’interculturalità su due assi: il primo, di carattere generale, ha dato spazio e visibilità alle pratiche interculturali e di inclusione degli alunni stranieri promosse negli ultimi 3 anni nelle scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio provinciale. Il secondo asse, più specifico, ha sviluppato un intervento sperimentale di mediazione sociale attraverso le molteplici sollecitazioni provenienti dal patrimonio del territorio e dalle sue tradizioni e il valore aggiunto rappresentato dal punto di vista del ‘migrante’, con una funzione di mediazione fra la cultura di origine e quella di destinazione di cui i giovani immigrati stranieri sono portatori.
A unire tutto e favorire l’integrazione è il patrimonio culturale e museale nelle sue diverse articolazioni – artistica, naturale, scientifica, storico-sociale e archeologica – al fine di promuovere una rilettura del contesto sociale di riferimento, sia passato che presente, accogliendo anche il punto di vista di altre culture.
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