MONTALCINO. Dal ring ai ricordi di un paese di Sicilia e a una fuga per salvarsi dal destino che, a fine ottocento, costringeva tanti bambini, i carusi, a spezzarsi la schiena nel duro lavoro delle zolfatare. “Pugni di zolfo”, scritto, diretto e interpretato da Maurizio Lombardi per una produzione del Festival della Valdorcia va in scena domani (7 agosto) a Montalcino, (teatro degli Astrusi, ore 21,30 – ingresso gratuito). E’ la storia di Vincenzo Barrisi, un pugile che, reduce da un duro incontro che ha perso, torna ai ricordi grazie a una canzone, la ninna nanna di sua madre, e ricorda quand’era bambino, la sua fuga da ‘picciriddu’ aiutato dalla mamma per salvarlo dalla discesa nell’inferno della zolfara. Una discesa in un budello di terra fatto di sangue e fatica, due bambini che sognano il mare, le acciughe, l’amore che non hanno mai vissuto.
‘Pugni di zolfo’ è uno spettacolo che usa il corpo come strumento narrativo e la parola è vera, sanguigna, viscerale. La scena, scarna, minimale, viene riempita da Maurizio Lombardi che interpreta più personaggi grazie ad un attento studio corporeo che porterà lo spettatore in un viaggio all’interno della tragica vicenda delle zolfatare siciliane di fine ottocento. Proprio da quelle storie nasce l’esigenza di Maurizio Lombardi di raccontare e riportare alla memoria abusi e sfruttamenti di quei bambini (i “carusi”, come venivano chiamati in dialetto), meri strumenti di lavoro, offrendo la possibilità di riflessione e denuncia che tali episodi nel mondo sono ancora attualmente perpetrati. “Pugni di zolfo” è semplicemente una storia, una fiaba che porta dentro di sè la rabbia di un infanzia negata.Maurizio Lombardi si è formato sotto la guida di Ugo Chiti, Franco Di Francesco, Antonio e Gabriella Bartolomei. Perfezionandosi quindi presso l’Atelier di François Tiannos a Parigi. Ha studiato danza con Massimiliano Terranova all’Accademia Arte Spettacolo Max ballet di Firenze e canto con Katia Magnani. La sua attività spazia dal teatro classico a quello di ricerca, dalla realizzazione di cortometraggi al cinema. Ha partecipato a produzioni quali Amleto Moleskine, I ragazzi di via della Scala, Quattro bombe in tasca, La Genesi, Nero Cardinale (con la partecipazione di Alessandro Benvenuti), diretti da Ugo Chiti. Ha partecipato a musical quali Rocky Horror Picture show e Se il tempo fosse un gambero diretto da Stefano Casamenti.Nel cinema ha partecipato al film E se domani di Giovanni La parola, Il silenzio dell’allodola di Davide Ballerini, The Hannibal di Ridley Scott, Up at the villa di Philip Hass. Le sue ultime produzioni sono Stile Libero, un vero e proprio one man show e una piccola pièce comica di un’ipotetica intervista a Satana.
‘Pugni di zolfo’ è uno spettacolo che usa il corpo come strumento narrativo e la parola è vera, sanguigna, viscerale. La scena, scarna, minimale, viene riempita da Maurizio Lombardi che interpreta più personaggi grazie ad un attento studio corporeo che porterà lo spettatore in un viaggio all’interno della tragica vicenda delle zolfatare siciliane di fine ottocento. Proprio da quelle storie nasce l’esigenza di Maurizio Lombardi di raccontare e riportare alla memoria abusi e sfruttamenti di quei bambini (i “carusi”, come venivano chiamati in dialetto), meri strumenti di lavoro, offrendo la possibilità di riflessione e denuncia che tali episodi nel mondo sono ancora attualmente perpetrati. “Pugni di zolfo” è semplicemente una storia, una fiaba che porta dentro di sè la rabbia di un infanzia negata.Maurizio Lombardi si è formato sotto la guida di Ugo Chiti, Franco Di Francesco, Antonio e Gabriella Bartolomei. Perfezionandosi quindi presso l’Atelier di François Tiannos a Parigi. Ha studiato danza con Massimiliano Terranova all’Accademia Arte Spettacolo Max ballet di Firenze e canto con Katia Magnani. La sua attività spazia dal teatro classico a quello di ricerca, dalla realizzazione di cortometraggi al cinema. Ha partecipato a produzioni quali Amleto Moleskine, I ragazzi di via della Scala, Quattro bombe in tasca, La Genesi, Nero Cardinale (con la partecipazione di Alessandro Benvenuti), diretti da Ugo Chiti. Ha partecipato a musical quali Rocky Horror Picture show e Se il tempo fosse un gambero diretto da Stefano Casamenti.Nel cinema ha partecipato al film E se domani di Giovanni La parola, Il silenzio dell’allodola di Davide Ballerini, The Hannibal di Ridley Scott, Up at the villa di Philip Hass. Le sue ultime produzioni sono Stile Libero, un vero e proprio one man show e una piccola pièce comica di un’ipotetica intervista a Satana.