Il 27 agosto in scaletta "La storia di Abbadia Isola" lettura teatralizzata della storia dell’Abbazia
MONTERIGGIONI. Per i “Martedì del MaM” – Museo archeologico Monteriggioni: “La Storia di Abbadia Isola”, lettura teatralizzata della storia dell’Abbazia, con Matteo Marsan e Michele Carli, musiche Giacomo Rossi. L’evento si terrà il 27 agosto nel Chiostro di Abbadia Isola a partire dalle ore 21,15
Possibilità, prenotando, di aperitivo con tagliere, a 15 euro, presso il BarMaM.
Una serata molto spettacolare nella quale i due attori ripercorreranno a ritroso nel tempo, l’articolata storia di questo monumento e le sue vicende a ritroso nel tempo. Un bellissimo testo recitato da due grandi voci nelle atmosfere affascinanti create dalla musica e dalle immagini di sottofondo.
Abbadia Isola fu fondata nell’anno 1001 da Ava, vedova di Ildebrando, della compagine signorile detta – dagli storici – Lambardi di Staggia; l’abbazia sorse in loco quid dicitur Insula e venne dotata di un patrimonio terriero cospicuo.
I monaci erano stati mandati in un fazzoletto di terra su un lago paludoso, le cui acque lambivano le pendici di Monteriggioni. Dovevano bonificare e colonizzare il territorio, percorso frequentemente da mercanti e pellegrini. Così iniziò la storia di Isola, quella abbaziale, anche se dall’itinerario verso Roma dell’Arcivescovo di Canterbury Sigeric, sappiamo che qui con il toponimo Borgonovo, sulla Via Francigena, esisteva un insediamento già tra gli anni 990-994 indicato come XVI submansio (cioè tappa) da Roma.
Nel tempo l’abbazia benedettina aveva sviluppato un notevole patrimonio fondiario, dietro acquisti e donazioni, comprendente anche diversi castelli, come quello di Staggia già intorno la metà dell’XI secolo. Conosciamo così molte cose dal centinaio di pezzi sopravvissuti dell’archivio monastico originario, considerati una delle consistenze documentarie di maggior rilievo per le aree valdelsana e senese. In proposito, in una delle carte redatta tra 1140 e 1160, una splendida pergamena miniata, in pratica una ricognizione patrimoniale – i monaci, avendone necessità, tentarono di ricostruire le vicende, la consistenza e la provenienza del patrimonio – fornisce anche molte notizie sul gruppo familiare dei fondatori.
Nel 1446, il peggioramento deciso della situazione economica e una diminuzione numerica dei monaci, spinsero infine papa Eugenio IV a unire il monastero di Isola a quello di Sant’Eugenio presso Siena.