Resterà aperta fino al 20 agosto
Avrebbe dovuto concludersi venerdì 11 agosto ma per permettere ai numerosi turisti che nei prossimi giorni visiteranno Asciano, Siena e le crete senesi, è stata prorogata a domenica 20 agosto la mostra “DOMENICO DI BARTOLO – CRONACHE DI MISERICORDIA” al Museo civico archeologico e d’arte sacra di Palazzo Corboli.
La mostra, inaugurata lo scorso maggio alla presenza del critico d’arte Vittorio Sgarbi che tenne una lectio magistralis sulla figura del grande pittore del Quattrocento originario proprio di Asciano, ha visto una notevole e costante affluenza di pubblico, così come ha riscosso consensi il libro-catalogo “Domenico di Bartolo pictore dasciano. Una vita artistica tra luci e ombre”, (maggioli editore) curato da Augusto Codogno, con testi di Mario Ascheri e prefazione di Vittorio Sgarbi.
Ancora qualche giorno, dunque, per vedere da vicino alcune delle opere più significative di un maestro della pittura, “pittore di prima grandezza”, non minore ma meno conosciuto di altri e che lasciò capolavori straordinari, soprattutto a Siena (Santa Maria della Scala, Duomo, Palazzo Pubblico).
La mostra, curata dalla Pro Loco di Asciano in collaborazione con il Comune e con il contributo di sponsor privati (Banca Cras, De Gortes, Treemme, De Munari, Lodovichi, Segis) permette di vedere opere di Jacopo della Quercia e Luca della Robbia, in relazione con la “Madonna dell’Umiltà” e “l’Assunta” di Domenico Di Bartolo. Visibile anche un prezioso “graduale miniato”, opera dell’artista rimasta incompiuta.
Ancora qualche giorno, e poi la Pro Loco di Asciano inizierà a costruire l’evento dell’anno prossimo, sempre dedicato a un “talento” di Asciano, città d’arte.
Info utili:
DOMENICO DI BARTOLO – CRONACHE DI MISERICORDIA
6 maggio – 20 agosto 2017 tutti i giorni 10.00-13.00 – 15.00-19.00
Asciano, Palazzo Corboli, Museo Civico Archeologico e d’Arte Sacra, Corso Matteotti, 122 Telefono: 0577719524
Catalogo Mostra: Maggioli Musei – “Domenico di Bartolo pictore dasciano. Una vita artistica tra luci e ombre”. Di Augusto Codogno. Testi di Mario Ascheri. Prefazione di Vittorio Sgarbi.