Mancini e Vigni ricordano gli anni in cui erano studenti
SIENA. Oltre 200 persone hanno partecipato ieri pomeriggio (27 maggio) alla presentazione pubblica del volume “Il glorioso Istituto Tecnico di Siena”, che ripercorre la storia centenaria dell’Itcg “Sallustio Bandini”. All’inizio della serata è stato proiettato un video musicato con l’inno d’istituto (scritto negli anni Trenta e inciso su Lp nel 1967).
Commovente è stato quando molti ex studenti, in modo spontaneo, hanno cantato l’inno che testimonia il forte attaccamento alla scuola da parte di generazioni di ragazzi e ragazze. Subito dopo è stata la preside del “Bandini”, Marta Paoli, ad introdurre gli ospiti. Franco Ceccuzzi, neosindaco di Siena, si è intrattenuto per tutta la presentazione. Ha preso la parola per ricordare come anche il Comune, negli anni Dieci e Venti, abbia investito risorse ed energie per lo sviluppo dell’Istituto Tecnico.
Poi, il microfono è passato a Simonetta Pellegrini, assessore all’Istruzione della Provincia di Siena. Proprio l’amministrazione provinciale ha giocato un ruolo strategico per la crescita del “Bandini”: è stata infatti ente capofila nel consorzio che dal 1914 al 1918 riuscì a traghettare la scuola verso il pareggiamento, in attesa della regificazione del 1934. Presenti in sala il presidente della Camera di Commercio, Massimo Guasconi (ente che partecipò al consorzio pro-Istituto Tecnico) e le due assessore del Comune di Siena, Lazzeroni (Istruzione) e Cresti (Cultura). Molto attesi gli interventi di due ospiti speciali, ex studenti del “Bandini”: Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps e Antonio Vigni, direttore generale di Banca Mps. Il primo, alunno della Sezione staccata di Poggibonsi, ha raccontato gli anni in cui era alunno. “Sono ricordi molto belli, di attaccamento al “Bandini” – afferma Mancini – pur essendo in “periferia”. Ci sentivamo infatti della stessa grande famiglia. C’era un legame di affetto e di timore con la preside Lydia Gori. Ricordo – continua il presidente – che anche noi facevamo qualche sciopero. Nel 1962 si tenne una manifestazione contro la guerra, durante la crisi di Cuba. Un’altra ci fu per il rincaro dei libri. Infine, una curiosità: una volta facemmo tutti festa spontaneamente perchè a Poggibonsi era nevicato dopo tanti anni. Così andammo a San Lucchese. Insomma, alla fine, venne la preside Gori e ci riportò in classe”. Di ricordi ne ha da raccontare anche il direttore generale della Banca Monte dei Paschi, Antonio Vigni, che ha curato la prefazione del volume scritto da Juri Guerranti. “Sul piano personale – spiega Vigni – credo di avere lasciato il cuore qui.
Un ricordo grandissimo, molto affettuoso di Lydia Gori, una grandissima persona che ha lasciato un segno umano molto forte, in un tempo particolare. Sono infatti entrato al “Bandini” nel 1968: abbiamo vissuto i primi scioperi, il sette in condotta e 5 giorni di sospensione perchè avevamo manifestato. La scuola – prosegue Antonio Vigni – ha fatto la scuola, abbiamo avuto grandi professori. Poi il “Bandini” ha unito giovani di Siena e della provincia. Ovviamente, il Monte ha un legame intensissimo con il “Bandini”. Ai nostri tempi le famiglie ci dicevano di andare al “Bandini” per trovare un posto di lavoro. E io ringrazio il “Bandini”, perchè alla Banca questa scuola ha dato molto: tante professionalità, tanti giovani, tante persone importanti e tanta esperienza”. L’autore del libro, Juri Guerranti, in 40 minuti, ha ripercorso tutta la storia del “Bandini” in parallelo con quella d’Italia. Alla fine, il vicepresidente del Collegio dei Geometri di Siena ha consegnato tre attestati a tre ex studenti del “Bandini” del corso Geometri che si diplomarono esattamente 50 anni fa. Poi spazio all’aperitivo con degustazione di prodotti tipici locali offerti dal Consorzio Agrario senese che, negli anni Trenta, figurava tra i soci benemeriti della Cassa Scolastica del “Bandini”. Nelle prossime settimane, inizierà la seconda tranche del progetto con interviste a decine di ex studenti ed ex insegnanti utili alla produzione di un documentario che sarà presentato il prossimo autunno. Il progetto sui 100 anni del “Bandini” si realizza grazie al main sponsor Monte dei Paschi, con i contributi di Fondazione Mps e Provincia di Siena.
Commovente è stato quando molti ex studenti, in modo spontaneo, hanno cantato l’inno che testimonia il forte attaccamento alla scuola da parte di generazioni di ragazzi e ragazze. Subito dopo è stata la preside del “Bandini”, Marta Paoli, ad introdurre gli ospiti. Franco Ceccuzzi, neosindaco di Siena, si è intrattenuto per tutta la presentazione. Ha preso la parola per ricordare come anche il Comune, negli anni Dieci e Venti, abbia investito risorse ed energie per lo sviluppo dell’Istituto Tecnico.
Poi, il microfono è passato a Simonetta Pellegrini, assessore all’Istruzione della Provincia di Siena. Proprio l’amministrazione provinciale ha giocato un ruolo strategico per la crescita del “Bandini”: è stata infatti ente capofila nel consorzio che dal 1914 al 1918 riuscì a traghettare la scuola verso il pareggiamento, in attesa della regificazione del 1934. Presenti in sala il presidente della Camera di Commercio, Massimo Guasconi (ente che partecipò al consorzio pro-Istituto Tecnico) e le due assessore del Comune di Siena, Lazzeroni (Istruzione) e Cresti (Cultura). Molto attesi gli interventi di due ospiti speciali, ex studenti del “Bandini”: Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps e Antonio Vigni, direttore generale di Banca Mps. Il primo, alunno della Sezione staccata di Poggibonsi, ha raccontato gli anni in cui era alunno. “Sono ricordi molto belli, di attaccamento al “Bandini” – afferma Mancini – pur essendo in “periferia”. Ci sentivamo infatti della stessa grande famiglia. C’era un legame di affetto e di timore con la preside Lydia Gori. Ricordo – continua il presidente – che anche noi facevamo qualche sciopero. Nel 1962 si tenne una manifestazione contro la guerra, durante la crisi di Cuba. Un’altra ci fu per il rincaro dei libri. Infine, una curiosità: una volta facemmo tutti festa spontaneamente perchè a Poggibonsi era nevicato dopo tanti anni. Così andammo a San Lucchese. Insomma, alla fine, venne la preside Gori e ci riportò in classe”. Di ricordi ne ha da raccontare anche il direttore generale della Banca Monte dei Paschi, Antonio Vigni, che ha curato la prefazione del volume scritto da Juri Guerranti. “Sul piano personale – spiega Vigni – credo di avere lasciato il cuore qui.
Un ricordo grandissimo, molto affettuoso di Lydia Gori, una grandissima persona che ha lasciato un segno umano molto forte, in un tempo particolare. Sono infatti entrato al “Bandini” nel 1968: abbiamo vissuto i primi scioperi, il sette in condotta e 5 giorni di sospensione perchè avevamo manifestato. La scuola – prosegue Antonio Vigni – ha fatto la scuola, abbiamo avuto grandi professori. Poi il “Bandini” ha unito giovani di Siena e della provincia. Ovviamente, il Monte ha un legame intensissimo con il “Bandini”. Ai nostri tempi le famiglie ci dicevano di andare al “Bandini” per trovare un posto di lavoro. E io ringrazio il “Bandini”, perchè alla Banca questa scuola ha dato molto: tante professionalità, tanti giovani, tante persone importanti e tanta esperienza”. L’autore del libro, Juri Guerranti, in 40 minuti, ha ripercorso tutta la storia del “Bandini” in parallelo con quella d’Italia. Alla fine, il vicepresidente del Collegio dei Geometri di Siena ha consegnato tre attestati a tre ex studenti del “Bandini” del corso Geometri che si diplomarono esattamente 50 anni fa. Poi spazio all’aperitivo con degustazione di prodotti tipici locali offerti dal Consorzio Agrario senese che, negli anni Trenta, figurava tra i soci benemeriti della Cassa Scolastica del “Bandini”. Nelle prossime settimane, inizierà la seconda tranche del progetto con interviste a decine di ex studenti ed ex insegnanti utili alla produzione di un documentario che sarà presentato il prossimo autunno. Il progetto sui 100 anni del “Bandini” si realizza grazie al main sponsor Monte dei Paschi, con i contributi di Fondazione Mps e Provincia di Siena.