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SIENA. In occasione degli ultimi giorni della mostra Da Jacopo della Quercia a Donatello. Le arti a Siena nel primo Rinascimento, in corso al complesso museale del Santa Maria della Scala fino a domenica prossima, Vernice Progetti Culturali ha organizzato martedì 6 luglio, presso la sede della Fondazione Monte dei Paschi, un incontro di approfondimento sulle indagini riflettografiche di alcune opere in mostra, in particolare del polittico dei Gesuati di Sano di Pietro, proveniente dalla Chiesa di San Girolamo, ma in esposizione nella Pinacoteca Nazionale di Siena.
Dopo i saluti di benvenuto del presidente Gabriello Mancini, all’incontro sono intervenuti Anna Maria Guiducci, direttore della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto; Marco Ciatti, Cecilia Frosinini, Ciro Castelli, Mattia Patti e Sara Micheli dell’Opificio delle Pietre Dure, oltre ai restauratori Mario Verdelli e Nadia Presenti.
“E’ stata realizzata una mostra coraggiosa” sottolinea Anna Maria Guiducci, in quanto sarà difficile che si ricrei l’occasione di un allestimento così imponente di opere provenienti da tutto il mondo, esposte, per la maggior parte, senza protezione, e quindi a diretto contatto con il visitatore, che non può che venirne completamente coinvolto. La preparazione delle mostre offre l’occasione per provvedere ai restauri delle opere da esporre e questa mostra lo è stata per intraprendere l’importante e significativo restauro del polittico dei Gesuati, fortemente voluto dalle soprintendenze, dal Comune di Siena e dalla Fondazione Mps, riportato al suo splendore, grazie al metodo della non invasività, con l’utilizzo di tecniche all’avanguardia, per la pulitura, la disinfestazione ed il consolidamento dell’intera opera.
L’incontro è proseguito con la descrizione dettagliata ed approfondita dell’intervento di restauro, illustrata dagli esperti dell’Opificio delle Pietre dure che, con il supporto di immagini esplicative, hanno svelato, al pubblico meno esperto, le procedure di studio, ricerca e conoscenza del restauro stesso che, grazie alle particolari tecniche utilizzate, hanno portato al raggiungimento della condizione ottimale in cui l’opera d’arte viene poi ammirata in mostra.
Dopo i saluti di benvenuto del presidente Gabriello Mancini, all’incontro sono intervenuti Anna Maria Guiducci, direttore della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto; Marco Ciatti, Cecilia Frosinini, Ciro Castelli, Mattia Patti e Sara Micheli dell’Opificio delle Pietre Dure, oltre ai restauratori Mario Verdelli e Nadia Presenti.
“E’ stata realizzata una mostra coraggiosa” sottolinea Anna Maria Guiducci, in quanto sarà difficile che si ricrei l’occasione di un allestimento così imponente di opere provenienti da tutto il mondo, esposte, per la maggior parte, senza protezione, e quindi a diretto contatto con il visitatore, che non può che venirne completamente coinvolto. La preparazione delle mostre offre l’occasione per provvedere ai restauri delle opere da esporre e questa mostra lo è stata per intraprendere l’importante e significativo restauro del polittico dei Gesuati, fortemente voluto dalle soprintendenze, dal Comune di Siena e dalla Fondazione Mps, riportato al suo splendore, grazie al metodo della non invasività, con l’utilizzo di tecniche all’avanguardia, per la pulitura, la disinfestazione ed il consolidamento dell’intera opera.
L’incontro è proseguito con la descrizione dettagliata ed approfondita dell’intervento di restauro, illustrata dagli esperti dell’Opificio delle Pietre dure che, con il supporto di immagini esplicative, hanno svelato, al pubblico meno esperto, le procedure di studio, ricerca e conoscenza del restauro stesso che, grazie alle particolari tecniche utilizzate, hanno portato al raggiungimento della condizione ottimale in cui l’opera d’arte viene poi ammirata in mostra.