
MILANO. I 350 scrittori soci del Pen Italiano, chiamati a votare con scheda anonima, per scegliere la cinquina della XX edizione del Premio Pen, che si terrà nel castello di Compiano (Parma) il prossimo 4 settembre, hanno scelto questi nomi (in ordine alfabetico):
Manlio Cancogni, La sorpresa. Racconti 1936-1993. Elliot Ed. (Narrativa)
Maurizio Cucchi, Vite pulviscolari , Mondadori (Poesia)
Michela Murgia, Accabadora, Einaudi (Narrativa)
Luca Ricolfi, Il sacco del Nord, Guerini e Associati (Saggistica)
Andrea Vitali, La mamma del sole, Garzanti (Narrativa).
Così, un illustre e appartato scrittore nato nel 1916, Manlio Cancogni, e una giovane scrittrice fresca di successi, Michela Murgia, sono dunque le due felici realtà contrapposte del Premio Pen che quest’anno festeggerà il suo ventennale. Un’altra novità è data dall’irruzione nella cinquina della saggistica politica e, così come lo scorso anno era arrivato in finale il libro sul laicismo di Stefano Rodotà, quest’anno è presente Luca Ricolfi con la tematica regionalista della ridistribuzione del reddito. Quanto al poeta Cucchi, era da qualche anno molto votato, come Vitali.
In omaggio al suo logo (P.E.N. = Poets, Essayists, Novelists), quello del Pen è l’unico Premio che candidi assieme poeti, saggisti e narratori. Ora i soci riceveranno una seconda scheda destinata a stabilire il vincitore. Le schede del secondo turno verranno inviate direttamente al castello di Compiano (Parma), sede del Premio, e verranno aperte dal notaio, in presenza del pubblico, sabato 4 settembre, giorno della premiazione.
Secondo Lucio Lami, fondatore e responsabile del Premio e Presidente onorario del Pen Italiano, “l’edizione del ventennale è già da ora da considerare un successo dato l’indecente impoverimento dei fondi destinati alla cultura, che troppi,evidentemente, considerano come un elemento superfluo, soprattutto nei momenti di crisi”.
Da quest’anno, per festeggiare il ventennale, al vincitore del premio verrà consegnato, oltre all’assegno, un trofeo costituito da una scultura in bronzo e oro del maestro Gianfranco Giorni di Anghiari.
Manlio Cancogni, La sorpresa. Racconti 1936-1993. Elliot Ed. (Narrativa)
Maurizio Cucchi, Vite pulviscolari , Mondadori (Poesia)
Michela Murgia, Accabadora, Einaudi (Narrativa)
Luca Ricolfi, Il sacco del Nord, Guerini e Associati (Saggistica)
Andrea Vitali, La mamma del sole, Garzanti (Narrativa).
Così, un illustre e appartato scrittore nato nel 1916, Manlio Cancogni, e una giovane scrittrice fresca di successi, Michela Murgia, sono dunque le due felici realtà contrapposte del Premio Pen che quest’anno festeggerà il suo ventennale. Un’altra novità è data dall’irruzione nella cinquina della saggistica politica e, così come lo scorso anno era arrivato in finale il libro sul laicismo di Stefano Rodotà, quest’anno è presente Luca Ricolfi con la tematica regionalista della ridistribuzione del reddito. Quanto al poeta Cucchi, era da qualche anno molto votato, come Vitali.
In omaggio al suo logo (P.E.N. = Poets, Essayists, Novelists), quello del Pen è l’unico Premio che candidi assieme poeti, saggisti e narratori. Ora i soci riceveranno una seconda scheda destinata a stabilire il vincitore. Le schede del secondo turno verranno inviate direttamente al castello di Compiano (Parma), sede del Premio, e verranno aperte dal notaio, in presenza del pubblico, sabato 4 settembre, giorno della premiazione.
Secondo Lucio Lami, fondatore e responsabile del Premio e Presidente onorario del Pen Italiano, “l’edizione del ventennale è già da ora da considerare un successo dato l’indecente impoverimento dei fondi destinati alla cultura, che troppi,evidentemente, considerano come un elemento superfluo, soprattutto nei momenti di crisi”.
Da quest’anno, per festeggiare il ventennale, al vincitore del premio verrà consegnato, oltre all’assegno, un trofeo costituito da una scultura in bronzo e oro del maestro Gianfranco Giorni di Anghiari.