di Annalisa Coppolaro
SIENA. Non sono frequenti applausi come quelli che hanno scosso ed acceso il Teatro dei Rinnovati per la fantastica esibizione del maestro Maurizio Pollini ieri (18 agosto). La sua interpretazione dei Notturni di Chopin, che del resto lo hanno reso famoso in tutto il mondo, ha racchiuso tutti i brividi di una grande esibizione, di una sensibilità totalmente fuori dal comune, di un mondo espressivo dove la musica può chiamarsi davvero “grande”.
Con biglietti esauriti ormai da mesi, e con il pubblico delle grandi occasioni, i Rinnovati hanno accolto l’amatissimo pianista che rappresenta l’Italia ovunque nel globo, il quale si è esibito con raffinata eleganza, passione, entusiasmo, coinvolgendo il pubblico con un programma su Chopin di cui ricorre notoriamente il bicentenario della nascita. La straodinaria magia dei Notturni ha stregato il pubblico, che ha ringraziato Pollini con interminabili applausi; il maestro ha risposto concedendo tre fantastici bis di altrettanti noti brani di Chopin, entusiasmando e persino commuovendo i convenuti. Il concerto si è aperto con il Preludio in do diesis min. Op. 45, composto nel 1841, sulla scia dell’enorme successo dei Preludi op. 28. Un preludio ricco di fascino e mistero, dai toni suadenti e mobili, che Pollini ha trasmesso con il consueto tocco magico, esaltando al massimo il motivo ascendente ricco di sottili, cangianti sfumature.
Maurizio Pollini ha poi eseguito tutti i 24 Preludi op. 28, che secondo i biografi di Chopin vennero composti durante i brevi mesi trascorsi dal compositore a Maiorca insieme all’amante George Sand, sposata e più vecchia di lui. La stessa Sand descrisse nelle sue pagine la nascita dei Preludi, che in effetti riflettono, nel gran turbinio di passione e di contrasti, la turbolenta relazione tra i due controversi, grandi personaggi ottocenteschi.
Difficile dire quali dei Preludi ha maggiormente coinvolto il pubblico dei Rinnovati; chi scrive ha trovato l’esecuzione del Preludio n.15 in re bem magg. (La goutte) tra i più intensi e riusciti del concerto. La seconda parte della serata si è quindi aperta con 2 Notturni op. 27, per poi passare allo Scherzo n.1 in si min. Op.20 e quindi agli Studi op. 25, che hanno ulteriormente acceso il pubblico rappresentando una spettacolare conclusione del concerto-evento dell’Estate chigiana. Tre i bis concessi dal maestro mentre gli applausi continuavano a scrosciare portando alla fine il pubblico in piedi per salutare il grande maestro milanese, vincitore di innumerevoli premi incluso un Grammy e già docente presso l’Accademia Chigiana nel 2001 e 2002. Un autentico, lunghissimo brivido.
SIENA. Non sono frequenti applausi come quelli che hanno scosso ed acceso il Teatro dei Rinnovati per la fantastica esibizione del maestro Maurizio Pollini ieri (18 agosto). La sua interpretazione dei Notturni di Chopin, che del resto lo hanno reso famoso in tutto il mondo, ha racchiuso tutti i brividi di una grande esibizione, di una sensibilità totalmente fuori dal comune, di un mondo espressivo dove la musica può chiamarsi davvero “grande”.
Con biglietti esauriti ormai da mesi, e con il pubblico delle grandi occasioni, i Rinnovati hanno accolto l’amatissimo pianista che rappresenta l’Italia ovunque nel globo, il quale si è esibito con raffinata eleganza, passione, entusiasmo, coinvolgendo il pubblico con un programma su Chopin di cui ricorre notoriamente il bicentenario della nascita. La straodinaria magia dei Notturni ha stregato il pubblico, che ha ringraziato Pollini con interminabili applausi; il maestro ha risposto concedendo tre fantastici bis di altrettanti noti brani di Chopin, entusiasmando e persino commuovendo i convenuti. Il concerto si è aperto con il Preludio in do diesis min. Op. 45, composto nel 1841, sulla scia dell’enorme successo dei Preludi op. 28. Un preludio ricco di fascino e mistero, dai toni suadenti e mobili, che Pollini ha trasmesso con il consueto tocco magico, esaltando al massimo il motivo ascendente ricco di sottili, cangianti sfumature.
Maurizio Pollini ha poi eseguito tutti i 24 Preludi op. 28, che secondo i biografi di Chopin vennero composti durante i brevi mesi trascorsi dal compositore a Maiorca insieme all’amante George Sand, sposata e più vecchia di lui. La stessa Sand descrisse nelle sue pagine la nascita dei Preludi, che in effetti riflettono, nel gran turbinio di passione e di contrasti, la turbolenta relazione tra i due controversi, grandi personaggi ottocenteschi.
Difficile dire quali dei Preludi ha maggiormente coinvolto il pubblico dei Rinnovati; chi scrive ha trovato l’esecuzione del Preludio n.15 in re bem magg. (La goutte) tra i più intensi e riusciti del concerto. La seconda parte della serata si è quindi aperta con 2 Notturni op. 27, per poi passare allo Scherzo n.1 in si min. Op.20 e quindi agli Studi op. 25, che hanno ulteriormente acceso il pubblico rappresentando una spettacolare conclusione del concerto-evento dell’Estate chigiana. Tre i bis concessi dal maestro mentre gli applausi continuavano a scrosciare portando alla fine il pubblico in piedi per salutare il grande maestro milanese, vincitore di innumerevoli premi incluso un Grammy e già docente presso l’Accademia Chigiana nel 2001 e 2002. Un autentico, lunghissimo brivido.