
SIENA. Giovedì (6 maggio) alle ore 18, la corte di Palazzo San Galgano (via Roma 47) ospiterà l’incontro fra poesia, musica e pittura del barocco per la presentazione del libro di Giovanni Careri “La fabbrica degli affetti. La Gerusalemme Liberata dai Carracci a Tiepolo”, recentemente edito da il Saggiatore.
L’evento è realizzato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia in collaborazione con il Dottorato in Studi sulla Rappresentazione Visiva e Festival Contemporaneamente Barocco, che ha curato gli interventi musicali.
Victor Stoichita (Università di Friburgo), ospite d’eccezione, discuterà i temi del libro alla presenza dell’autore insieme a Omar Calabrese e Stefano Jacoviello (Università di Siena). Il dibattito si intreccerà alla musica di Monteverdi con gli interventi dal vivo dei soprani Elena Bertuzzi e Francesca Cassinari e del tiorbista Maurizio Piantelli, specialisti del repertorio del grande compositore cremonese, che proporranno una scelta di duetti e arie dal VII libro dei madrigali e dal Quarto scherzo delle ariose vaghezze.
A partire dal XVI secolo, in tutta Europa, le storie della Gerusalemme Liberata sono state il repertorio privilegiato a cui pittura, musica, danza e teatro hanno attinto per narrare le pulsioni degli affetti e l’annodarsi delle passioni.
Professore presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, dove dirige il Centre d’Histoire et Théorie des Arts, Giovanni Careri ha voluto cogliere l’attenzione che i pittori hanno rivolto alle complesse dinamiche passionali racchiuse in immagini letterarie nei versi del Tasso.
“La fabbrica degli affetti” indaga ciò che transita fra la parola poetica e le più interessanti opere che con essa hanno dialogato, per scoprire in esse l’affiorare di temi attuali come la contaminazione tra identità maschile e femminile, tra amore e guerra; il confronto tra culture, la violenza, le implicazioni politiche dell’arte con i riti di corte e tutte quelle pratiche che contribuiscono alla costruzione e al rafforzamento del potere.
Muovendosi fra le immagini che circolano nella poesia e i dispositivi poetici che penetrano la pittura, attraverso i dipinti di grandi artisti come Poussin, Tintoretto, Guercino, Tiepolo e i Carracci, le opere musicali di Monteverdi e Lully, Careri indaga la rivoluzione affettiva alla base del mondo contemporaneo.
Giovanni Careri
Allievo e collaboratore di Louis Marin e Hubert Damisch, Giovanni Careri è directeur d’études presso l’EHESS, dove dirige il CEHTA. Le sue ricerche vertono sulla teoria dell’arte e l’efficacia dell’immagine, spaziando dall’arte amerindia alla pittura barocca, da Michelangelo a Bernini.