Nella Sezione Gala a Roma un film intenso e delicato insieme

di Paola Dei
SIENA. Nella sezione Gala della 9a Edizione del Festival del Film di Roma, una pellicola intensa e delicata pur nello svelarci una realtà drammatica. Senza fenomenologie del sensazionalismo. Con Nina Hoss, Ronald Zehrfield, Nina Kunzendorf, Imogen Kogge, il film affronta un tema scabroso, qual è quello dell’identità calato in un realtà xenofoba e claustrofobica.
SIENA. Nella sezione Gala della 9a Edizione del Festival del Film di Roma, una pellicola intensa e delicata pur nello svelarci una realtà drammatica. Senza fenomenologie del sensazionalismo. Con Nina Hoss, Ronald Zehrfield, Nina Kunzendorf, Imogen Kogge, il film affronta un tema scabroso, qual è quello dell’identità calato in un realtà xenofoba e claustrofobica.
Nelly Lenz, sopravvissuta ad un campo di concentramento ha il volto mutilato e le ferite dell’anima la rendono irriconoscibile anche in quei segni che determinano la nostra identità, quali la postura, il modo di camminare, la gestualità. Ma può un individuo perdere tutto questo ed essere irriconoscibile all’altro, a chi ne ha conosciuto gli aspetti più intimi? E può una donna non aver conosciuto fino in fondo l’identità di un uomo con cui ha condiviso momenti importanti della vita? Una domanda che si è posto sapientemente anche Mikan Kundera nel suo meraviglioso romanzo intitolato appunto “L’identità” e che Christian Petzold ci chiede e ci svela in un sapiente gioco di veli e di specchi che ad ogni sequenza mostra un nuovo volto degli eventi e ne scardina le menzogne ed i non detti.Aiutata da Lene Winter, avvocato tedesco, Nelly, dopo aver subito un’operazione al volto, inizia a cercare il marito che però non riconosce in lei i tratti dell’identità della moglie, mentre lei scopre lentamente la vera anima di lui.
Un incalzare di avvenimenti sui quali il regista gioca sapientemente svelano all’uno ed all’altro le vere identità di entrambi mentre l’anima scotta o rabbrividisce, a seconda delle circostanze, nel dover soccombere a verità inquietanti e sconvolgenti, mentre il pregiudizio la fa da padrone e ci mostra anche il suo volto, più tenace dell’amore e della conoscenza, radicato nelle coscienze, nelle credenze, negli integralismi, come purtroppo ci confermano anche realtà attuali della cronaca.
Un film che purtroppo, a nostro avviso, non ha avuto i riconoscimenti meritati ma che è stato realizzato con un dosaggio dei tempi e delle scansioni spaziali in maniera impeccabile, accompagnato da primi piani e momenti di suspense efficaci e ben dosati, che hanno fatto leva sulle capacità compositive dell’inquadratura.