In arrivo da Venezia una pellicola con grandi interpreti
di Paola Dei
SIENA. Passato pochi giorni orsono dal palcoscenico della 71 Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, nelle sale da giovedì 2 ottobre, Perez di Edoardo De Angelis con Luca Zingaretti, Marco D’Amore, Simona Tabasco, Gianpaolo Fabrizio, Massimiliano Gallo.
Girato in un un astratto luogo che si presenta con una maestosa e fredda piazza di Napoli dove la modernità architettonica contrasta con la difficoltà a liberarsi di pregiudizi sociali e faide familiari, retaggio di un passato recente e ambiguità di un’epoca che è insieme degradazione e progresso, Demetrio Perez è un avvocato d’ufficio che difende delinquenti e dimenticati, introverso e apparentemente poco reattivo a quanto gli accade intorno, lo diverrà invece quando ad essere coinvolta è la figlia Tea. Innamoratasi del figlio di un criminale Tea lotta per far accettare al padre il suo amore che lentamente si rivelerà anche a lei violento ed autoritario, mentre il padre trova nella missione di strapparla a questo amore malato, una sorprendente forza di reagire. Gli offre inaspettatamente la possibilità Luca Buglione, un capo camorrista che ha deciso di collaborare con la giustizia.
Drammatico, denso, incalzante, solidamente strutturato, ben dosato nelle attese e nei silenzi, il film mostra una regia priva di orpelli con una superba interpretazione di Luca Zingaretti che nella pellicola implode per poi tirare fuori una grinta inaspettata ed una ferrea volontà di riscatto, venuta meno dopo la scomparsa della moglie. In molte sequenze del film è come se l’avvocato Perez ribadisse: “Non tengo a nulla, tranne a mia figlia!”
L’essenza del suo sentire si fa pregnante quando pronuncia: “…ci sono uomini donne e bambini che hanno la linea degli occhi che guarda verso il basso, da sempre li considero miei alleati” “Solo una cosa ancora mi commuove… l’onestà!”
L’essenza del suo sentire si fa pregnante quando pronuncia: “…ci sono uomini donne e bambini che hanno la linea degli occhi che guarda verso il basso, da sempre li considero miei alleati” “Solo una cosa ancora mi commuove… l’onestà!”
Interpretato magistralmente anche il personaggio del pentito, intessuto su una gamma accurata di concordanze comportamentali e psicologiche che ci fanno riconoscere in lui il boss della camorra grazie a quegli inconfondibili tratti della personalità.
Con un piglio di genere noir e suspence il film mostra come la legge di natura di un padre prevalga su quella dell’avvocato mentre il boss attende pazientemente le mosse del suo difensore d’Ufficio, chiamato questa volta a compiere un gesto al di sopra della sue normali possibilità e il ilm decolla grazie all’elemento decisivo delle interpretazioni dei protagonisti.