L'artista, presente durante tutta la mostra, espone le sue opere fino al 4 giugno
CASOLE D’ELSA. Si rinnova l’iniziativa delle Mostre a Palazzo, giunta alla 25° edizione, che vede protagonisti gli artisti che scelgono di esporre a Casole d’Elsa.
Dal 20 maggio al 4 giugno sarà possibile ammirare le opere dell’artista jugoislavo Dragan Culic nella sede del Centro Congressi “Stefano Grassini” in via Casolani 32.
L’arista sarà presente durante tutta la mostra.
La manifestazione è patrocinata dal Comune di Casole d’Elsa.
DRAGAN CULIC
Dragan Culic è nato a Sarajevo (Jugoslavia) nel 1958. Si è laureato nel 1981 all’ Accademia di Belle Arti di Sarajevo. Dal 1983 è membro dell’Associazione degli Artisti di Bosnia ed Erzegovina “Ulubih” ed è libero professionista dal 1987. Dal 1980 ha fatto più di trenta mostre personali delle quali le più importanti nelle città di Sarajevo, Belgrado, Mostar, Lubiana, Ancona, Macerata, Jesi, Ferrara, Genova, Roma. Ha partecipato a numerose mostre collettive tra cui alla IV Triennale Internazionale del Disegno-Wroclaw ’88. Ha realizzato opere presso le Colonie degli Artisti Internazionali, è vincitore dei premi di pittura e le sue opere si trovano nelle collezioni delle gallerie d’arte contemporanea e negli spazi di enti pubblici. Dal 1995 vive e lavora in Italia.
Quella di Dragan Culic è una pittura complicata. Innanzitutto, è forse riduttivo chiamarla pittura, perché Dragan mischia linguaggi e tecniche diverse. Nella stessa opera non è infrequente rintracciare materiali e metodi che sembrano voler indicare, da parte dell’artista, la sapienza di tutta la storia di questa forma espressiva così colta e popolare al tempo stesso.
Le immagini di Dragan sono difficilmente codificabili, tuttavia potrebbero (e così si direbbe di noi) appartenere ad una sorta di figurazione fantastica, dal sociale allo spaesamento della visione, ora fortemente iconica, ora palesemente aniconica.
…. E le forme per raccontare questa segreta potenza che muove uomini e cose, appartengono ad uno spazio di libertà che non accetta nessuna zona di interdetto, nessuna costrizione, nessun passaggio obbligato, nessun dettato di scuola o accademia. Anche se si possono rintracciare più come gesti di omaggio, che non pratiche di sudditanza, rimandi ad autori importanti e significativi del Novecento, l’opera di Dragan Culic piega alla necessità del suo racconto poetico ogni modalità di composizione; e la coerenza interna affiancata dalla tenacia della sua operazione impediscono l’interpretazione episodica o quella ancorata ai frammenti, trovando la validità ermeneutica solo in una lettura totale che comprende ogni suo momento ….
I cicli delle opere che sì richiamano tra di loro sono “Marionette”, “Sinonimi”, “Sciamani”, “Anime smarrite”, “Non mi ha sentito”, “Mitologia”, “Estetica della mente”.
Le opere esposte appartengono al ciclo “Estetica della mente” e sono realizzate sul cartoncino usando l’inchiostro di china e acrilico.