Il 10 maggio alle 18 nei locali della Libreria Becarelli (viale Mameli 14/16) lo scrittore, Giuseppe Pederiali, emiliano di nascita, milanese di adozione, parlerà con il pubblico senese del suo ultimo libro “La vergine napoletana” (Garzanti edizioni), vincitore del Premio internazionale Alessandro Manzoni 2009.
Nel romanzo di Pederiali un episodio immaginato all'interno di un rigoroso quadro storico: il viaggio intrapreso da due fedelissimi dell'imperatore Federico II, un cavaliere bianco, Giovanni Vezzani, medico modenese, e uno nero, il saraceno Yusuf Ibn Gwasi al-Kalsa, ex comandante della guardia federiciana a Palermo. Sono alla ricerca dell'ultimo discendente degli Hohenstaufen, nel tentativo disperato di far risorgere l'aquila sveva e riconquistare il trono di Napoli, contrapponendosi al potere degli Angioini nel meridione d'Italia.
La storia è ispirata a una leggenda, conosciuta dall'autore mentre si trovava a Napoli, dove il sedicenne Corradino di Svevia, la notte precedente la sua decapitazione nella piazza partenopea del Moricino, avrebbe chiesto di incontrare una giovane donna e dall'unione con la vergine napoletana sarebbe nato un figlio, erede naturale e diretto del Barbarossa e del grande Federico II, detto stupor mundi.
Per rincorrere il sogno ghibellino i due cavalieri percorrono mezza Italia, partendo dalle campagne padane per giungere infine a Napoli. Durante il viaggio fanno conoscere al lettore le terre del dominio svevo: Melfi e Lucera, bellissimi esempi di città multietniche. Ma anche Castel del Monte, dove sono rinchiusi i due figli legittimi di Manfredi, ormai ridotti allo stato animale e quindi non più utili alla causa imperiale.
L'ambientazione principale del racconto, dove si concentra la ricerca del figlio segreto di Corradino, è però la Napoli medievale, appassionata, colorata, vivace, ma anche piena di contraddizioni. La bellezza dei luoghi contrapposta alla violenza, alla carestia, alla crudeltà, tipiche del periodo storico di riferimento. Siamo nel “buio” Duecento.
L'intreccio appassionato tra storia e leggenda si sviluppa in modo straordinario alternando personaggi e fatti storici ben delineati, come Carlo d'Angiò e Papa Celestino V, ma anche la toccante descrizione della morte di Federico II, preceduta da quella simbolica della sua aquila a cui l'imperatore era legatissimo. Al centro, come spesso accade nei grandi romanzi storici, una figura femminile incipit e prologo di verità e fantasia. Insieme temi di attualità, quelli che non hanno una cornice temporale nel quali poterli collocare, come l’antisemitismo e l’intolleranza per il diverso, inteso in tutte le sue accezioni.