SIENA. La predilezione per le acque termali che tornò a diffondersi tra ‘300 e ‘400 e’ testimoniata dal nascere di numerosi manuali e trattati sull”argomento, che ci illuminano su tutta una serie di curiosità e notizie inerenti le pratiche dell’epoca. Tra tutti il più aggiornato e ricco di informazioni e’ il “Tractatus de balneis” di Ugolino da Montecatini, scritto nel 1407.
Elemento degno di nota è che il libro ci offre una descrizione dettagliata delle principali sorgenti termali della Toscana.
Afferma Ugolino, che tra le molte sorgenti termali sparse nel territorio senese,emergevano per fama quelle di Petriolo, le cui acque sulfuree:” riscaldano molto, prosciugano, assottigliano e risolvono gli umori….”. Petriolo divenne un luogo frequentatissimo anche da personaggi illustri, primo fra tutti papà Pio II Piccolomini.
Le terme di Petriolo di impianto etrusco -romano non furono mai abbandonate dalla tarda antichità e la bellezza dei resti ci mostra :”in quanto pregio avessero gli antichi in questi bagni” afferma ancora Ugolino nel suo trattato.(R. Stopani, “I tiepidi lavacri”)
In realtà, i Bagni di Petriolo , come ricordano gli antichi Statuti Viari Senesi, non si trovavano su una strada di vasta portata come la Francigena, ma fu proprio la fama della stazione termale a rendere rilevante la Via Grossetana che si trovava sull’antico percorso per Roselle.
Delle antiche terme di Petriolo, poste sul torrente Farma, restano frammenti di un edificio a pianta rettangolare, anticamente coperto da volte a crociera, e quattro grandi arcate a tutto sesto, mentre all”interno anticamente vi erano tre piscine quadrate alimentate dalla sorgente di acqua termale.
Nel Trecento il borgo di Petriolo doveva presentare un ricco tessuto abitativo con palazzetti dei nobili Tolomei, Buonsignori, Chigi, alberghi e ospizi.
Curiosa la notizia che nel 1426 un tal Giacomo di Marco acquistasse a Petriolo un albergo dall’antico ospedale del Santa Maria della Scala per la ragguardevole somma di 700 fiorini d’ro senesi.
Ancora oggi la bellezza del luogo è preservata dagli ‘Amici di Petriolo” che amano e rendono godibili queste antiche terme, cercando di difendere questo patrimonio dalle “incursioni barbariche” che arrivano da più fronti.