CETONA. Apre i battenti oggi (14 agosto) alla galleria Impression la mostra personale di Paolo Rigoni. Visi, busti, tori, modellati in bronzo, legno e terracotta, tutti in un ordine e ritmo sostenibile. Figure di felice pienezza creativa che premono con una strana urgenza il loro bisogno di esistere, di venire alla luce per poi ritrovarsi, quietamente nell'ombra. Storie di radici antiche e moderne quelle di questo giovane artista, scrutatore dell'animo umano, dotato di personalità indipendente, di chiarezza ideale, concentrazione poetica; elementi che concorrono a fare della sua arte " Il giardino del sapere".
“Non credo che il giovane Paolo Rigoni abbia seguito lunghi e, a volte, sterili corsi d'arte ma la pittura gli calza a pennello, come una seconda pelle che trasuda di spontaneità e immediatezza, condizione intrinseca che appartiene alla pittura autentica", spiega Rita Polizzi della Galleria Impression.
Sottratto all'inquadramento interpretativo e ideologico, l'artista avverte la necessità di una sua autonoma interpretazione secondo una soggettiva visione che ne registra acutamente il suo segreto germinale. Troviamo così, nelle forti linee verticali stese, a volte, a macchie asimmetriche, con una energia ricca di stupore nel vigore del segno e del colore felicemente equilibrate, il mutare del tempo, il germinare della vita, il sussulto delle proprie emozioni.
Nel percorso nasce una vibrante sensibilità cromatica e una personale interpretazione della realtà che, attraverso una evoluzione tenace, lo porta ad una attenta semplificazione del segno senza mai perdere comunicazione con il reale. Una sorta di diario di sensibilità e di esperienza, reso in un linguaggio personale con le motivazioni più profonde dell'esistenza. Mentre il questo difficile percorso pittorico Rigoni si libera di qualsiasi processo fornale, nella scultura, è anche scultore, la figura insorge, umana e umanizzante, con un perfetto senso di compostezza ed equilibrio.
“Non credo che il giovane Paolo Rigoni abbia seguito lunghi e, a volte, sterili corsi d'arte ma la pittura gli calza a pennello, come una seconda pelle che trasuda di spontaneità e immediatezza, condizione intrinseca che appartiene alla pittura autentica", spiega Rita Polizzi della Galleria Impression.
Sottratto all'inquadramento interpretativo e ideologico, l'artista avverte la necessità di una sua autonoma interpretazione secondo una soggettiva visione che ne registra acutamente il suo segreto germinale. Troviamo così, nelle forti linee verticali stese, a volte, a macchie asimmetriche, con una energia ricca di stupore nel vigore del segno e del colore felicemente equilibrate, il mutare del tempo, il germinare della vita, il sussulto delle proprie emozioni.
Nel percorso nasce una vibrante sensibilità cromatica e una personale interpretazione della realtà che, attraverso una evoluzione tenace, lo porta ad una attenta semplificazione del segno senza mai perdere comunicazione con il reale. Una sorta di diario di sensibilità e di esperienza, reso in un linguaggio personale con le motivazioni più profonde dell'esistenza. Mentre il questo difficile percorso pittorico Rigoni si libera di qualsiasi processo fornale, nella scultura, è anche scultore, la figura insorge, umana e umanizzante, con un perfetto senso di compostezza ed equilibrio.