Presentato a Suvignano il volume dell’ex magistrato dedicato a Borsellino e Falcone
MONTERONI D’ARBIA. E’ un’immagine inedita di Paolo Borsellino quella che emerge dal libro di Pietro Grasso “Paolo Borsellino parla ai ragazzi” presentato ieri, giovedì 28 ottobre, a Suvignano alla presenza dell’autore. Il senatore ed ex magistrato ha ricordato, di fronte a una platea numerosa e con molti giovani, il giudice ucciso nel 1992 per mano della mafia e il suo carattere allegro e gioviale lontano dai riflettori, prima dell’attentato al collega e amico Giovanni Falcone.
Dall’ex magistrato, inoltre, è arrivato un accorato appello a non abbassare mai la guardia di fronte alla criminalità organizzata e alle infiltrazioni mafiose, che non risparmiano nessun territorio, compresa la Toscana, dove lo stesso Grasso ha lavorato alcuni anni per indagare sulle stragi mafiose. L’iniziativa ha fatto parte del campo della legalità “Suvignano #benecomune” organizzato da Arci Toscana, che si chiude oggi, e che ha coinvolto 12 giovani provenienti dal territorio toscano.
“Ho scritto questo libro – ha detto Pietro Grasso nella sua presentazione – per far conoscere a tutti, e in particolare ai giovani, un’immagine inedita di Borsellino, diversa da quella che ricordiamo dopo la strage di Capaci, quando Paolo era fortemente impegnato con tristezza, rabbia, rancore e sofferenza per trovare chi aveva ucciso l’amico e collega Giovanni Falcone. Io ho conosciuto un Borsellino diverso, gioviale, simpatico e allegro e voglio trasmettere questa immagine ai giovani. I due magistrati non erano dei supereroi, ma persone normali che hanno creduto nei loro ideali e combattuto con impegno, coraggio e determinazione per portarli avanti e per dare a tutti noi, e soprattutto ai giovani, un futuro migliore. Sono simboli da ricordare e imitare, contrastando con forza ogni forma di violenza e criminalità organizzata, perché la mafia è sempre pronta a infiltrarsi in ogni territorio e non ha risparmiato neppure la Toscana. Conosco questa terra, dove ho anche lavorato – ha aggiunto Grasso – e sono stato felice di presentare il mio libro a Suvignano, un bene confiscato alla mafia con un lungo iter avviato da Falcone e oggi restituito alla comunità come simbolo di legalità. Iniziative come quelle dei campi della legalità, che oggi si svolgono qui a Suvignano e che sono state organizzate anche in Sicilia con la partecipazione di tanti giovani in arrivo dalla Toscana, sono esempi concreti di un’antimafia attiva e ringrazio tutti i partecipanti”.
Da Giulia, giovane partecipante al campo della legalità a Suvignano in arrivo dalla zona del Valdarno, è arrivato il saluto di tutti i ragazzi coinvolti nell’iniziativa “Suvignano #benecomune”, che hanno voluto ringraziare Pietro Grasso per la sua presenza e per la lezione di legalità emersa dalle sue parole. Un valore che ha ribadito anche Serenella Pallecchi, presidente di Arci Siena e responsabile per la legalità democratica di Arci Toscana. “Ringrazio in maniera sentita Pietro Grasso per essere venuto a Suvignano – ha detto Pallecchi – con l’auspicio che le sue parole siano semi di impegno civico per tanti giovani e monito per tutti, rafforzando il ruolo attivo di ogni cittadino per una società civile libera e democratica. Nel nostro campo della legalità a Suvignano, insieme ai giovani partecipanti, abbiamo trasmesso una memoria che è pratica agìta quotidiana, apprendimento di buone pratiche di riutilizzo sociale di un bene confiscato, studio e approfondimento, conoscenza, crescita individuale e collettiva ed esercizio di democrazia e di impegno civico”.
Il libro di Pietro Grasso parte dalla mattina del 19 luglio 1992, ultimo giorno di vita di Paolo Borsellino, che si era imposto di riposarsi per la prima volta dopo tre mesi di duro lavoro a seguito della strage di Capaci. Prima di uscire di casa, aveva risposto a una lettera ricevuta alcuni mesi prima dagli studenti di un liceo di Padova con domande sul suo lavoro e sulla criminalità organizzata. Alcune di quelle domande rimarranno senza risposta, ma la lettera, resa pubblica dalla famiglia, rappresenta una testimonianza straordinaria del momento storico e di chi fosse nel profondo Paolo Borsellino. Il libro di Pietro Grasso, inoltre, è arricchito da immagini e documenti che ripercorrono un pezzo di storia italiana e descrivono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino attraverso le parole di un amico e collega che ha lavorato accanto a loro e che li racconta ai ragazzi andando oltre lo stereotipo dell’eroe e facendoli scoprire da vicino, con i valori e gli ideali in cui hanno sempre creduto. Le pagine scritte da Pietro Grasso sono anche una testimonianza civile per le nuove generazioni e per tutti i giovani di oggi, che non erano nati quando Falcone e Borsellino sono morti per mano della mafia.