di Ilaria Sciascia
SIENA. Partendo dal centro di Siena, in direzione sud verso la monumentale Porta Romana, si giunge in via Roma. Qui lo sguardo si soffermerà inevitabilmente su un imponente. palazzo settecentesco, tinto di verde. Si tratta di Palazzo Bianchi, progettato sul finire del “700 dall”architetto romano Paolo Posi per Giulio Bianchi. Costui era un personaggio politico di spicco, che si guadagnò la stima della corte napoleonica. Abilissimo diplomatico, tanto da diventare ciambellano della regione Etruria nel 1814, nominato prefetto da Gioacchino Murat e insignito nel 1815 della carica di governatore di Siena direttamente dal granduca di Firenze Ferdinando .
Appassionato del bello, volle arredare il suo sontuoso palazzo con mobili e suppellettili preziose e ricercatissime, abbellendolo con spettacolari affreschi realizzati nei primissimi anni dell”Ottocento da uno dei pittori più di moda del tempo: Luigi Ademollo .
L’artista milanese si trovava infatti a Firenze per importanti commissioni e Giulio Bianchi non si lasciò sfuggire l”occasione.
Scene mitologiche, storie tratte dalla vita di Alessandro Magno, paesaggi e folti boschi si armonizzano co gli ambienti e ne formano un tutto. Giulio Bianchi amava circondarsi da un”atmosfera principesca e dette nel suo palazzo feste degne delle più importanti corti europee.
Oggi il palazzo con ampio cortile di gusto neoclassico e il bel giardino alla francese, è stato diviso in appartamenti privati.