di Augusto Mattioli
SIENA. 1958. Il festival di San Remo viene vinto da un “un certo Modugno”, un cantante poco noto al grande pubblico, che ancora seguiva i gorgheggi di Nilla Pizzi e Sergio Bruni allora famosissimi. Con il suo "Nel blu dipinto di Blu" Domenico Modugno ruppe schemi consolidati della canzone italiana. Una vera rivoluzione che apri la strada a tanti cantautori che vennero dopo di lui.
La musica e la figura del cantante saranno celebrati al teatro dei Rozzi martedì prossimo nello spettacolo "Penso che un sogno così…” un vero e proprio omaggio organizzato dalla’associazione Ensarte Ensemble Artisti&Tenici con la collaborazione del Comune di Siena e l’immancabile sostegno della fondazione Mps. Il programma ripropone una rielaborazione attuale del mondo musicale di Domenico Modugno di cui verranno riproposte quindici canzoni arrangiate dal maestro Marcello Cristofani che lo ha conosciuto personalmente. Tra queste oltre a Nel blu dipinto di blu, anche Vecchio Frack, Notte di luna calante, Resta cu mme, Amara terra.