SIENA. Si terrà nel piano internato del palazzo centrale di San Niccolò, via Roma n. 56 e non nel Giardino della Facoltà di Lettere e Filosofia come previsto, l'appuntamento di domani (10 giugno) con le Novelle in Giardino. Un cambio dovuto al maltempo che, ormai da giorni, imperversa in tutta la provincia di Siena.
Per il resto, non cambia nulla: alle 21,30 la compagnia Ensarte Ensemble Artisti&Tecnici presenterà Chiù sciorte che sinno …ossia…più fortuna che ingegno, di Giovan Battista Basile vincitrice del Concorso Novelle in Giardino, ideato e promosso dall'assessorato alla Cultura del Comune di Siena.
Per il resto, non cambia nulla: alle 21,30 la compagnia Ensarte Ensemble Artisti&Tecnici presenterà Chiù sciorte che sinno …ossia…più fortuna che ingegno, di Giovan Battista Basile vincitrice del Concorso Novelle in Giardino, ideato e promosso dall'assessorato alla Cultura del Comune di Siena.
Lo spettacolo, ad ingresso libero, è una narrazione fantastica per adulti e bambini con attori, musicisti e pupazzi, una lettura originale di un testo antico, ma sempre attuale, spunto per tante e più famose versioni nel corso dei secoli.Chiù sciorte che sinno …ossia…più fortuna che ingegno narra la storia di quattro scalcinati cantastorie girovaghi in cerca di un pubblico e di una storia da raccontare. Nella finzione, i personaggi della storia diventano reali e il gatto (o meglio la gatta), il suo padrone Gagliuso, il re, la principessa saranno interpretati direttamente dal pubblico presente, parte integrante della rappresentazione. “La messa in scena – afferma Martina Guideri regista e ideatrice dello spettacolo – si muove a partire dall’analisi testuale sia della specifica novella che dell’impianto complessivo de “Lo cunto de li cunti” e individua e valorizza alcuni cardini caratterizzanti dell’opera di Basile: il rapporto realtà/finzione, la metamorfosi, il viaggio, il linguaggio di forza e impatto popolare che si rivolge anche ad un pubblico colto e raffinato”.Così si 'racconta il racconto' usando e mescolando differenti elementi e linguaggi: la musica dal vivo capace anche di creare ambienti e suggestioni e di dialogare con il testo, il recupero – ove possibile – di stralci della lingua d’origine del racconto (versione napoletana) per suggerire o sottolineare i caratteri; l’utilizzo di elementi narrativi ‘rubati’ al teatro di figura, dove gli oggetti e i pupazzi diventano protagonisti della storia. Infine fondamentale è il recupero della figura del narratore/cantastorie elemento da sempre presente nel bagaglio letterario e popolare.Partecipano allo spettacolo, Rita Ceccarelli, Martina Guideri, Ettore Bonafè e Fabrizio Bai; disegno luci Andrea Guideri.