Diretto da Lorenzo Donati, tra neomadrigalismo e micropolifonie, incontra poesia, umorismo e gusto dell’assurdo
SIENA. Se, con Schönberg, il mondo dell’arte novecentesco scopre che musica e parole possono essere ricondotte alla loro essenza primaria, il suono e se il suono di per sé stesso può diventare significante, le parole a loro volta possono diventare “Zauberwort” (formula magica), come descritto da Novalis, attraverso giochi fonetici e somiglianze sonore, creando testi che oscillano tra senso e non senso, dove il suono è l’elemento principale.
È questo il concetto ispiratore del concerto intitolato, dalle composizioni omonime di Goffredo Petrassi e di Ligeti, Nonsense. Tracce di parola, con il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”, diretto da Lorenzo Donati, domenica 14 luglio alle ore 19:00 a Siena nella splendida cornice della Basilica dei Servi, per il Chigiana International Festival & Summer Academy. Il programma spazia da Mahler a Pizzetti, fino a Petrassi, Jean-Yves Daniel-Lesur e Ligeti, intrecciando riferimenti all tradizione folklorica e neomadrigalismo del Novecento, invitando l’ascoltatore a trovare significati seguendo il proprio sentire.
Nelle opere di Ildebrando Pizzetti, l’aderenza della musica alle parole e ai diversi stati d’animo dei personaggi convive con la preminenza dell’aspetto musicale nei cori, talvolta a discapito della chiarezza del testo. Lo sguardo rivolto all’antichità classica, Pizzetti utilizza il sistema modale e il canto gregoriano per affermare la propria identità musicale, attualizzando il passato nel presente. Le Due Composizioni Corali, basate su liriche di Saffo tradotte da Manara Valgimigli, sono esemplari di questo approccio. Il primo brano, Il giardino di Afrodite, utilizza l’imitazione vocale per rappresentare il mormorio dell’acqua e il fruscio delle foglie. Il secondo, Piena sorgeva la luna, evoca la danza delle fanciulle sotto la luna con vocalizzi femminili e linee vocali fluide. Entrambi i pezzi si basano su una superficie modale, con tracce di tonalità.
Nelle sue trascrizioni di canti popolari György Ligeti segue le orme di Bartók. Ritornando, dopo la delusione per l’affermazione del regime comunista, alla propria terra e alla propria lingua madre, recupera la dimensione musicale folklorica, che attualizza con un linguaggio semplice, dove la sonorità delle parole è centrale. I tre testi in programma, Magos kösziklának, Gomb gomb e Lakodalmas sono, rispettivamente, un canto d’amore, una filastrocca per bambini e un canto di nozze. Tipico della musica popolare, i testi presentano un linguaggio semplice, nel quale la sonorità delle parole ha un ruolo di primo piano; il significato appare e scompare, in un andirivieni continuo tra senso e nonsenso. Queste composizioni contengono già alcune caratteristiche tipiche dello stile di Ligeti, come la presenza di frammenti di micromelodie. Éjszaka – Reggel, su poesie di Sándor Weöre segna invece un distacco dallo stile precedente, utilizzando la polifonia complessa e frammenti di micromelodie. Queste caratteristiche si evolvono nella micropolifonia degli anni Sessanta di Lux Aeterna.
Goffredo Petrassi nei suoi Nonsense mette in musica cinque testi dello scrittore e illustratore inglese Edward Lear, utilizzando tecniche compositive che riflettono l’umorismo e l’assurdità dei testi, con riferimenti al Neomadrigalismo ed elementi modernisti europei. André Jolivet, Yves Baudrier, Olivier Messiaen, Jean-Yves Daniel-Lesur e Pierre Schaeffer fondarono nel 1936 il gruppo “Jeune France” per riscoprire una musica autenticamente francese. Daniel-Lesur, nel suo Cantique des cantiques, integra testi biblici con melodie gregoriane e polimodalità, creando una trama polifonica complessa.
I Nonsense Madrigals di Ligeti, su testi di Lewis Carroll e altri, utilizzano artifici retorici per generare concatenazioni di parole musicate con tecniche polifoniche e ritmi jazz, creando una Stimmung grottesca e deformante. Con un effetto straniante di flashback, che amplia l’orizzonte temporale a ritroso, come a prendere la rincorsa in vista di un “fast forward”, l’arrangiamento di Clytus Gottwald del Lied di Mahler Ich bin der Welt abhanden gekommen riflette la ricchezza orchestrale dell’originale attraverso tecniche di micropolifonia.
Il concerto si conclude con il celebre Lux Aeterna di Ligeti, composizione per sedici voci soliste che utilizza la micropolifonia per creare una massa sonora che rappresenta l’alternanza tra oscurità e luce, evocando un mondo alieno, come quello rappresentato nel film 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick in cui questa composizione appare in sequenze rimaste nella storia dell’arte cinematografica. L’estetica di Ligeti esplora la contraddizione e l’ambiguità, trasformando la polifonia tradizionale in una rappresentazione sonora di masse senza volto, schiacciate dai regimi totalitari, evidenziando l’opposizione tra staticità e dinamismo, semplicità e complessità, individuo e collettività.
Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Opera della Metropolitana e l’Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino.
Biglietteria e informazioni – Biglietti disponibili con vendita online tutti i giorni e presso la biglietteria di Palazzo Chigi Saracini dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle ore 18; il giorno del concerto la vendita proseguirà presso le rispettive sedi di concerto, a partire da due ore prima dello spettacolo. Per informazioni, prenotazioni e acquisto biglietti consultare il sito www.chigiana.org o contattare la biglietteria chiamando il n. 0577220922 (ore 11-18 esclusa la domenica) o inviando una email a biglietteria@chigiana.org. I concerti possono subire variazioni di luogo e orario. Si prega di verificare sempre sul sito www.chigiana.org