Sabato 23 marzo la presentazione del volume che rende omaggio agli ascianesi che combatterono per l'Unità d'Italia
ASCIANO. Un libro che racconta la storia dei giovani eroi che, insieme a migliaia di altri coetanei in tutta Italia, riuscirono a compiere l’impresa dell’Unità nazionale, e di un paese, Asciano, da cui partirono volontari. Si tratta di “Non c’è cor che non batta per te. I protagonisti ascianesi che combatterono per l’Unità d’Italia” (primamedia editore), scritto da Augusto Codogno e Gianni Resti, con prefazione di Giuliano Catoni. Il volume verrà presentato ad Asciano sabato 23 marzo, all’interno di un evento organizzato dalla Pro Loco di Asciano dal titolo “Noi d’Asciano nel Risorgimento” nell’ambito del progetto “5 Talenti per Asciano città d’arte e di storia” ideato da Franco Sartini.
L’evento – Alle ore 16.30 (Museo Cassioli, Palazzo Comunale, Palazzo Dogarelli, Casa Francini) è previsto un concerto di musica risorgimentale a cura della Società Filarmonica “G. Verdi” di Asciano che rende omaggio ai 41 ascianesi che combatterono per l’Indipendenza dell’Italia. Alle ore 17 alle Scuderie del Granduca la Corale Sant’Agata Asciano canta il Risorgimento e a seguire, alle 17.30, la presentazione del libro con gli interventi degli autori, di Luca Barbagli, presidente Pro Loco Asciano; Paolo Bonari, sindaco Comune di Asciano; Giuliano Catoni, storico; Fabio Bertini, coordinatore Comitati Toscani per il Risorgimento. Modera Michele Taddei, giornalista. Al termine gran buffet
Il libro – Complice un vecchio ritaglio di giornale e due lapidi ancora oggi visibili, si è potuta recuperare la vicenda di questi ragazzi che furono testimoni e protagonisti del Risorgimento italiano, lasciando le crete senesi per rischiare la vita nei campi di battaglia di Curtatone e Montanara, o di Montebello, Palestro, Magenta, Solferino e San Martino. Fabio Dogarelli e Socrate Bonaiuti furono volontari nella prima guerra d’indipendenza con il Battaglione Universitario toscano, mentre Alessandro Francini, alla testa di un gruppo di giovani ascianesi, combatté nella seconda guerra d’indipendenza. Accanto a loro la figura del sergente Carlo Baronti che per dieci anni, da Monterotondo a Mentana e Bezzecca, fu al fianco di Giuseppe Garibaldi, e non mancò mai di andarlo a visitare una volta all’anno a Caprera. Un posto speciale in questa vicenda va poi ad una donna, Angela Pantanelli, moglie di Socrate Bonaiuti, fondatrice a Siena della Società di Mutuo Soccorso fra le donne, che seppe interpretare la nuova condizione femminile, e ad un pittore di talento, Amos Cassioli, che in seguito rappresentò al meglio il sentimento nazionale, finendo per realizzare i dipinti che ancora oggi descrivono i momenti fondamentali di quel periodo, affreschi conservati nella Sala del Risorgimento di Palazzo Pubblico a Siena. Cosa spinse quei giovani ascianesi ad arruolarsi volontari per combattere in nome dell’Unità d’Italia? Quali ideali li convinsero ad abbandonare la tranquillità della provincia senese e rischiare la vita? La risposta in quei versi di Alessandro Manzoni che danno il titolo al libro (dalla ode “Marzo 1821”) e richiamano il punto più alto degli ideali risorgimentali. Anche Asciano nelle crete senesi, dunque, seppe dare alla “Cara Italia” i suoi figli migliori “sorti a pugnar”. Lo studio di Augusto Codogno e Gianni Resti ricostruisce le loro vite e le consegna alle nuove generazioni, come è giusto fare con gli eroi, che rimangono giovani e belli, per sempre. Quarto capitolo del progetto “5 Talenti per Asciano città d’arte e di storia” ideato da Franco Sartini.