“Omero ci presenta Ulisse come il più saggio dei greci poiché aveva viaggiato molto e aveva visto città e costumi di molte genti… Anche il giovane d’oggi dovrebbe viaggiare in Italia e arricchire la propria mente mediante la gravità e le massime di un paese che ha reso civile il mondo intero e ha insegnato all’umanità cosa significhi essere Uomo.”
Cominciava così An Italian voyage (1635) di Richard Lassels, per stimolare il desiderio del Grand Tour nei nobili nord-europei, con il miraggio di una trasformazione interiore raggiungibile osservando direttamente la cultura italiana e le vestigia dell’antichità. Ma se i giovani rampolli viaggiano come novelli Ulisse, Bach trascorre la sua esistenza spostandosi all’interno di una circoscritta regione della Germania. Come Penelope, Bach resta in patria a tessere la tela di un personale universo sonoro, assimilando attraverso la trascrizione e le improvvisazioni le esperienze di compositori del passato e di altri luoghi. Trascrivendo la musica degli italiani, Bach compie un viaggio nel loro paesaggio sonoro, seguendone il tentativo di descrivere il mondo degli affetti e le posture dell’anima. Le richieste della corte di Weimar negli anni fra il 1708 e il 1717 e gli interessi del principe Leopold di Anhalt Köthen, di cui sarà al servizio fino al 1723, nutrono la sua curiosità per i meccanismi che donano alla musica italiana la carica seducente che arriva a contagiare anche l’ambito sacro.
IL concerto andrà in replica domenica (24 ottobre) ad Asciano, presso il Museo Civico di Palazzo Corboli alle ore 17
Per le visite guidate “T E A T R I D E L S A C R O” Lo spazio del sacro nell’architettura barocca a Siena domenica (24 ottobre) Chiesa di San Vigilio ore 11 visita a cura dello storico dell’arte Alessando Bagnoli.
La Chiesa di San Vigilio fu fondata per volere della famiglia Ugurgieri, ed è ricordata a partire dal XII secolo. Tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XIX fu officiata prima dai Gesuiti e poi dai Vallombrosani, che la dotarono della facciata odierna. La chiesa ha il soffitto ornato di quindici grandiosi comparti del pittore senese Raffaello Vanni con cornicioni intagliati e rosoni messi riccamente a oro. Le cappelle e gli altari sono di ricchi e fini marmi.