Frasi di circostanza, affermazioni vuote: le rassicurazioni non bastano

di Red
SIENA. Mercoledì mattina in Cerchiaia, zona industriale di Siena, c’era un glaciale -8 gradi centigradi alle ore sette. Alle 18 la Borsa siberiana di Milano registrava un –22 accanto al titolo Monte dei Paschi di Siena. Nonostante che Il Sole 24 Ore avesse titolato “Copertura dei crediti deteriorati: Italia meglio della media europea”, frotte di risparmiatori vendevano azioni MPS con grande goduria della speculazione, almeno a vederne i risultati stamattina, quando alle 10:22 il titolo rimbalza con il +14 che non deve far pensare a una prematura primavera. Fabrizio Viola, durante l’ennesimo tracollo ha parlato ancora: ‘Le prime evidenze relative al 2015 confermano che l’attuale andamento del tutto anomalo del titolo MPS non ha alcun riscontro nei fondamentali della banca che anche nel corso dell’ultimo trimestre sono migliorati, confermando il trend evidenziato nei primi nove mesi dell’anno”. Non gli ha creduto nessuno, come a quello che aveva il vizio di gridare “Al lupo, al lupo”. E’ dal 2007 che ai comunicati di MPS non crede più nessuno che abbia la pazienza di ricordarne i contenuti.
Nel corso del pomerigio apprezzabile intervento di Sebastiano Barisoni su Radio 24 in difesa della qualità del tasso di copertura sui crediti deteriorati delle banche quotate nazionali. Che supera quello dei big europeri: 46% contro il 44,8%. Come al solito, presi in contropiede, in Via Nazionale e al Ministero dell’Economia hanno scoperto di avere a disposizione un buon argomento per fermare l’emorragia azionistica. E come sempre sono arrivati in ritardo. Perchè il vizio di non dire, di non dare informazioni è troppo grande per questa classe (poco) dirigente. Come la storia della bad bank: su come stanno le trattative con l’Europa bisogna basarsi sui comunicati stampa del governo e le indiscrezioni indispettite di Bruxelles, mai un testo a disposizione per farsi un’idea con la propria testa su cosa e perchè. In questo il governo Renzi non è che l’epigono di una serie di governi fallimentari. Intanto interviene Draghi e le Borse si esaltano, Mps rimbalza con un record (+43 per cento) ma dall’inizio dell’anno resta un -40,7 per cento…
In generale l’alto livello dei crediti deteriorati, con la massa di denaro che ogni istituto di credito deve mettere da parte per cautelarsi, limita l’operatività della banca nel concedere i prestiti alle aziende e mutui alle famiglie. Uno stop che frena lo sviluppo, visto che così non aumenta il lavoro nè si comprano case. Un governo dovrebbe anticipare la crisi con idee e riforme intelligenti. Padoan si dimostra anche lui l’uomo del giorno dopo, che vorrebbe spiegare ai buoi che non avrebbero dovuto lasciare la stalla con la porta aperta. “Le banche italiane sono in difficoltà – ha spiegato a Radiocor – perché sono state più robuste durante la recessione e ricordo che lo Stato non ha immesso denaro pubblico nel sistema”. La solita frase di circostanza che invece di rassicurare allarma ancora di più i piccoli risparmiatori. Meglio sarebbe spiegare chiaramente come, per salvaguardare potere e poltrone, nel 2011 si è raccontato di una solidità che non esisteva mentre si acconsentiva ad altri paesi di provvedere con aiuti di Stato e bad banks e contepmoraneamente a Bruxelles si votavano le leggi che ci impediscono di fare queste azioni oggi. Lo strabismo di Venere è contagioso nei palazzi del potere.