MONTEPULCIANO. MONTEPULCIANO – Se è il debutto dell’opera Il Barbiere di Siviglia di Paisiello a polarizzare l’attenzione, il 34° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano propone comunque una domenica di notevole interesse.
Si parte alle 17.00, nei locali della Biblioteca Diocesana, con un virtuoso recital di chitarra. Marco Cappelli, musicista eclettico che ha saputo farsi apprezzare in giro per il mondo, esegue sette brani di diversa estrazione: un percorso che segue autori come Manuel Maria Ponce, Ikue Mori, Marc Ribot (chitarrista di Tom Waits), Nick Didowsky, Sharp e Ginastera, passando per un pezzo firmato dallo stesso Cappelli.
Musica da camera anche alle 18.30: si va al Teatrino di San Biagio per un recital di violoncello che vede protagonisti sei solisti del Royal Northern College of Music di Manchester alle prese con un programma che si muove tra Crumb e Teleman, Ilinsky e Händel, fino a Fauré e al Sanctus di Bach.
Ma lo spettacolo più atteso della giornata è inevitabilmente Il Barbiere di Siviglia nella versione originale di Giovanni Paisiello che va in scena alle ore 21.30, al Teatro Poliziano.
Si tratta di un dramma giocoso in 2 atti su libretto, probabilmente, di Petrosellini. Le sue tecniche umoristico-musicali, la brillantezza dei dialoghi e la facilità di raffigurare il sentimento del comico ne garantirono il successo all’epoca della sua prima esecuzione, nel 1782.
Roland Böer, direttore musicale del 34° Cantiere d’Arte, sarà sul podio con tutto il suo vigore per guidare l’Orchestra del Royal Northern College of Music Manchester, orchestra in residence della kermesse artistica poliziana di quest’anno.
La regia è affidata alla lettura innovativa di Caterina Panti Liberovici che, dopo aver lavorato anche Alla Scala di Milano, propone a Montepulciano una “Barbiere” dinamico e ritmato, arricchito dalle proiezioni multimediali e dalle scene di Sergio Mariotti. La particolarità di questa di produzione sta nel ruolo di Figaro: è lui stesso infatti a dichiarare la sua passione per la scrittura e la creatività, mentre il lavoro di barbiere è soltanto un escamotage necessario per vivere. La storia, secondo l’interpretazione della Liberovici, si incentra sulla personalità del Figaro scrittore: tutti gli altri personaggi potrebbero essere creazioni della sua fantasia: sulla scena, la penna sostituisce il celebre rasoio.
Si parte alle 17.00, nei locali della Biblioteca Diocesana, con un virtuoso recital di chitarra. Marco Cappelli, musicista eclettico che ha saputo farsi apprezzare in giro per il mondo, esegue sette brani di diversa estrazione: un percorso che segue autori come Manuel Maria Ponce, Ikue Mori, Marc Ribot (chitarrista di Tom Waits), Nick Didowsky, Sharp e Ginastera, passando per un pezzo firmato dallo stesso Cappelli.
Musica da camera anche alle 18.30: si va al Teatrino di San Biagio per un recital di violoncello che vede protagonisti sei solisti del Royal Northern College of Music di Manchester alle prese con un programma che si muove tra Crumb e Teleman, Ilinsky e Händel, fino a Fauré e al Sanctus di Bach.
Ma lo spettacolo più atteso della giornata è inevitabilmente Il Barbiere di Siviglia nella versione originale di Giovanni Paisiello che va in scena alle ore 21.30, al Teatro Poliziano.
Si tratta di un dramma giocoso in 2 atti su libretto, probabilmente, di Petrosellini. Le sue tecniche umoristico-musicali, la brillantezza dei dialoghi e la facilità di raffigurare il sentimento del comico ne garantirono il successo all’epoca della sua prima esecuzione, nel 1782.
Roland Böer, direttore musicale del 34° Cantiere d’Arte, sarà sul podio con tutto il suo vigore per guidare l’Orchestra del Royal Northern College of Music Manchester, orchestra in residence della kermesse artistica poliziana di quest’anno.
La regia è affidata alla lettura innovativa di Caterina Panti Liberovici che, dopo aver lavorato anche Alla Scala di Milano, propone a Montepulciano una “Barbiere” dinamico e ritmato, arricchito dalle proiezioni multimediali e dalle scene di Sergio Mariotti. La particolarità di questa di produzione sta nel ruolo di Figaro: è lui stesso infatti a dichiarare la sua passione per la scrittura e la creatività, mentre il lavoro di barbiere è soltanto un escamotage necessario per vivere. La storia, secondo l’interpretazione della Liberovici, si incentra sulla personalità del Figaro scrittore: tutti gli altri personaggi potrebbero essere creazioni della sua fantasia: sulla scena, la penna sostituisce il celebre rasoio.