In proiezione al cinema Sant'Agostino di Colle
“E’ una storia sulla complessa entità organica che è la scuola (…) mi interessava che l’elaborazione del lutto avvenisse in un contesto in cui ci fosse l’incontro tra un immigrato e noi (…) mi piace pensare che il film sia una risposta al diffondersi dei punti di vista su come integrare gli immigrati(…)”. Così il canadese Falardeau inquadra il proprio copione, ispirato ad un testo teatrale e riscritto nell’ottica di riproporre un cinema come mezzo “che rappresenta la realtà, a differenza della letteratura”. Il risultato è decisamente apprezzabile, perché la regia predilige una tonalità media, con un misurato intrecciarsi di sfumature leggere, serie, impegnative. Le difficoltà del protagonista, in fuga da un Paese islamico; il confronto con l’episodio del suicidio, che vuol dire mettere in campo delicate capacità psicologiche; la gestione dei rapporti insegnante/adolescenti, spesso a rischio di incomprensione: tanti forti snodi dialettici scorrono lungo una narrazione pacata e misurata, attenta più ad esplorare le sfumature degli affetti, che non a cavalcare la rabbia della denuncia alla Cantet.”