Lo spettacolo, monologo per attore e pittore, è una sorta di riflessione sul concetto di fama personale. Il progetto nasce dal desiderio del regista di confrontarsi con un attore di grande esperienza come Francesco Paolo Cosenza su un materiale mitico ma anche molto attuale: la frustrazione dell’anonimato e la ricerca disperata di affermazione di sé. Il confronto si è subito allargato al drammaturgo Tommaso Urselli e successivamente all’artista visivo Gian Marco Capraro.
Lo spettacolo è la sintesi di questi sguardi incrociati su Erostrato, diventato improvvisamente famoso 2365 anni fa per aver bruciato il tempio di Efeso, una delle sette meraviglie del mondo. Non perché fosse un piromane, no. Così, giusto per fare luce in una giornata grigia, farsi vedere un po’! Perché la visibilità è importante. E se con la creazione non la si ottiene, con la distruzione invece… “E perciò dico basta, smettiamola con questa fissazione, quest’idea antiquata che la fama se la devono godere solo i geni, che i nomi che restano devono essere solo di quelli che creano, che edificano. Io distruggo, che c’è di male?” L’artista Gian Marco Capraro giocherà sul tema della fama a tutti i costi, confrontandosi con il binomio creazione-distruzione per capire se, dal punto di vista del “pittore” in scena, esista la possibilità di una “distruzione” in arte, o se invece “nulla nasce, nulla muore, ma tutto si trasforma”…
Per prenotazioni e informazioni scrivere a info@teatro2.org o telefonare allo 0577.271470 o al 339.5245309
Biglietti: € 10 interi, € 5 ridotti (soci Arci, studenti, over65)
Ulteriori dettagli sul sito www.teatro2.org