Trent’anni dopo la tragedia dell'Airbus A330 precipitato durante il volo di collaudo, a Sarteano si presenta il libro scritto dal fratello del giovane pilota. Filippo
SARTEANO. “Monologo sul volo” a Sarteano con il giornalista Filippo Nassetti, fratello di Alberto, partecipa anche il vicedirettore del TG5 Giuseppe De Filippi, in occasione dei trent’anni dal tragico incidente dell’Airbus A330 a Tolosa (30 giugno 1994) che causò la morte delle sette persone tra cui Pier Paolo Racchetti, altro pilota italiano Alitalia.
Attesi piloti e professionisti del mondo dell’aviazione da varie parti d’Italia.
(Sarteano, Siena) – Il 16 dicembre 1991 il pilota Alitalia Alberto Nassetti, in attesa di poter tornare a volare, dopo una importante malattia, scriveva: “Molte aquile ho visto in volo / Ali maestose sfidare il suolo. / Rapaci solitari incontro al sole, / Imperiali figure sfrecciare nelle gole. / Ancora a lungo li vedrò. / Poi, con loro, io morirò”. Filippo, fratello del giovane e talentuoso pilota Alitalia Alberto Nassetti, morto sui cieli di Tolosa, in Francia (sede degli stabilimenti dell’azienda Airbus Industrie), 35 secondi dopo il decollo per il collaudo dell’Airbus A330, avvenuto esattamente trenta anni fa (30 giugno 1994), ha raccontato la sua vita, e quella di tanti altri piloti “straordinari” nel libro “Molte aquile ho visto in volo. Vite straordinarie di piloti”, con prefazione di Gabriele Romagnoli.
La storia di Alberto, le cui spoglie riposano oggi al cimitero di Sarteano, in provincia di Siena, e quelle di tanti altri piloti, saranno raccontate in un “monologo sul volo” organizzato dal fratello, il giornalista Filippo Nassetti, domenica 30 giugno 2024 alle ore 17:00, presso il Teatro degli Arrischianti di Sarteano. Sarà presente, tra gli altri, anche il vicedirettore del TG5 Giuseppe De Filippi. La famiglia, di origini bolognesi e residenti da tempo a Ostia, frequenta Sarteano da prima della tragedia. Attesi numerosi piloti e professionisti del mondo dell’aviazione che arriveranno in Toscana da varie parti d’Italia. L’evento è patrocinato dal Comune di Sarteano.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tramite una lettera del suo portavoce Giovanni Grasso, ha inviato a Filippo Nassetti i suoi sentimenti di vicinanza e di auguri per il pieno successo dell’iniziativa di Sarteano.
Il volo, sogno di Icaro, quel 30 giugno 1994 fu un “folle volo” di soli 35 secondi. Si trattò del primo incidente con vittime di un Airbus A330 e del primo incidente con perdita dell’aeromobile (hull-loss) per questo tipo di velivolo. Aveva 27 anni quando Alberto Nassetti, pilota Alitalia e primo ufficiale della compagnia di bandiera, salì a bordo, come passeggero, in occasione del volo di collaudo dell’Airbus A330 che, nelle intenzioni del costruttore del loro primo modello di lungo raggio, avrebbe dovuto dimostrare l’affidabilità anche nel caso uno dei due motori andasse in avaria durante il decollo. Il test però non andò come previsto. Il suo capo collaudatore, Nicholas (Nick) Warner (nato il 7 gennaio 1943 a Colchester in Inghilterra, capopilota collaudatore di Airbus Industrie), che era ai comandi dell’aereo, insieme a tutto l’equipaggio, precipitarono subito dopo il decollo. Sette le vittime: Nicholas (Nick) Warner, Michel Cais (nato il 4 novembre 1940 a Parigi) e Jean-Pierre Petit (nato il 23 agosto 1943 a Boulogne sur Mer) per l’equipaggio, oltre ai quattro ospiti: due piloti di linea Alitalia, Alberto Nassetti (nato 18 luglio 1966 a Bologna) e Pier Paolo Racchetti (nato il 28 settembre 1964 a Roma), oltre a Philippe Tournoux e Keith Hulse, entrambi impiegati Airbus.
I riconoscimenti ad Alberto Nassetti
Alberto Nassetti era un giovane pilota molto apprezzato nell’ambiente dell’aviazione. Tre anni prima della morte aveva riottenuto, dai medici dell’Aeronautica Militare, l’abilitazione al volo dopo aver subito l’asportazione di un tumore al cervello. Si trattò del primo caso al mondo e proprio per aver dimostrato questa tenacia nel non perdere quell’amato lavoro, che sognava di fare sin da bambino, fu scelto per missione a Tolosa; avrebbe dovuto svolgere una relazione tecnica sul nuovo modello di Airbus. Nel 2005 il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha insignito con una medaglia d’oro al merito sia Alberto Nassetti che Pier Paolo Racchetti, l’altro pilota italiano a bordo del volo precipitato a Tolosa. A Nassetti e Racchetti sono state intitolate anche due vie dell’aeroporto di Fiumicino, rispettivamente quella della sede e del centro addestramento di Ita Airways.
La storia di Alberto Nassetti raccontata dal fratello Filippo
“La storia di Alberto è una storia straordinaria, ma perché è straordinaria, al di là della prematura scomparsa? A 23 anni quando aveva realizzato il suo sogno di diventare pilota Alitalia (sogno che aveva iniziato a coltivare a 14 anni, quando scelse un istituto superiore aeronautico, che distava ben due ore di mezzi pubblici da casa), gli fu diagnosticato un tumore al cervello che richiese un intervento di urgenza (che in famiglia nascose, a genitori e fratelli, per non farci preoccupare). In quegli anni, parliamo del 1991, un pilota che entrava in sala operatoria per un’operazione al cranio sapeva bene che non sarebbe più tornato in cabina di pilotaggio. Non c’erano, infatti, precedenti al mondo di persone che avevano riottenuto l’idoneità al volo dopo simili interventi. Ma quello era il suo sogno, a cui non intendeva rinunciare. Affrontò, così, infiniti controlli medici anche all’estero, tra cui a Chicago e Miami, e alla fine la spuntò. Il superamento di questa fase gli valse la stima di tutto l’ambiente, tanto che un anno e mezzo più tardi, per premiarlo, fu scelto lui per andare a vedere a Tolosa un nuovo modello di aereo che l’Alitalia era intenzionata ad acquistare. L’ultimo giorno di quello stage ci fu un volo di collaudo, che avrebbe dovuto dimostrare come quel nuovo velivolo fosse affidabile anche in caso di una improvvisa avaria durante il decollo (uno dei due motori fuori servizio). Le cose, però, non andarono come da programma e il volo terminò dopo soli 35 secondi, causando la morte di tutte le sette persone a bordo: tre persone dell’equipaggio, due impiegati Airbus e i due ospiti italiani, mio fratello Alberto e il suo collega Pier Paolo Racchetti, a bordo come ‘passeggeri’”.
Nel libro “Molte aquile ho visto in volo” non solo la storia di Alberto
“Nel libro che ho scritto – prosegue Filippo Nasetti – la storia di Alberto si sviluppa in parallelo con quella di Pier Francesco Amaldi Racchetti, il figlio di Pier Paolo (morto anch’egli in occasione di quel collaudo), nato quarantadue giorni dopo quello schianto. Da padre al piccolo Pier Francesco gli ha fatto, poi, un altro pilota e oggi anche lui fa questo mestiere, come comandante Ryanair, con base in Marocco. Nel racconto ho poi inserito altre storie di piloti molto particolari: Nino, pilota ex Frecce Tricolori che era in pattuglia a Ramstein nel 1988; Dino pilota alpinista che salvato la vita a due scalatori australiani durante una sua ascesa in solitaria sull’Himalaya e che oggi, nel tempo libero, fa soccorso alpino calandosi dagli elicotteri; Francesco, primo pilota europeo a tornare a volare dopo un incidente in moto, che gli ha causato l’amputazione di una gamba; Tullio, pilota velista che ha provato il record del mondo attraversando l’Atlantico con un catamarano; Marco, pilota che il suo tempo libero lo dedica al Mali, dove va con la sua onlus a costruire pozzi di acqua potabile in sperduti villaggi. Il libro, stato scritto quattro anni, è stato presentato in giro per l’Italia (Roma, Milano, Bologna, Torino, Ascoli, Cortina, Trieste, Caserta, per citarne alcune), compreso Sarteano, nel 2021”.
didascalie immagini – locandina evento – Alberto Nassetti – Alberto Nassetti, lettera del 24 marzo 1981 al padre e la famiglia (si scusa per aver scelto di fare il pilota) – Alberto Nassetti, poesia “Molte acquile ho visto in volo” datata 16 dicembre 1991 (scritta dopo l’intervento chirurgico al cervello) – Pier Francesco Armadi Racchetti (figlio di Pier Paolo, l’altro pilota rimasto ucciso a Tolosa) con il Presidente Carlo Azeglio Ciampi, in occasione della consegna della medaglia d’oro al merito – Pier Paolo Racchetti, altro pilota Alitalia rimasto ucciso nel tragico incidente a Tolosa – Sarteano, alcuni pitoli in visita per ricordare Alberto Nassetti