Sabato 17 marzo, ore 21.15, l’appuntamento a Montepulciano. In scena l’innovativa compagnia Il mulino di Amleto
MONTEPULCIANO – Il fascino senza tempo de “Il misantropo” di Molière arriva a Montepulciano nell’interpretazione innovativa della compagnia Il mulino di Amleto. Sabato 17 marzo 2018, alle ore 21.15, va in scena al Teatro Poliziano l’atto finale della stagione teatrale che ha registrato i record storici di abbonati e di incassi per i singoli spettacoli.
L’evento conclusivo è quindi dedicato a un capolavoro classico che viene rappresentato nella lettura contemporanea del regista Marco Lorenzi. Solo contro tutti, l’Alceste di Molière combatte da cinque secoli la sua battaglia contro il pettegolezzo e la delazione in una sfida con altri uomini e altre donne che si rivelano falsi e ipocriti. “Il misantropo” è una commedia sempre più attuale: metterla in scena oggi significa confrontarsi con quei vizi e quelle deformazioni dell’azione e del pensiero umano che sono presenti in ogni epoca.
“In questo allestimento, il palcoscenico e i camerini diventano i luoghi della favola e gli spazi da cui parte il racconto di questa commedia sulla tragedia di vivere insieme”, sottolinea il regista che predilige una scenografia essenziale e minimalista.
Per meglio evidenziare la modernità di un messaggio civile ed etico che vede Alceste ed Oronte contendersi l’amata Celimene, sullo sfondo di una comunità fondata su equilibri fragili, lo spettacolo vuole portare idealmente sulla ribalta quel pubblico che si riconosce necessariamente nei capricci degli amanti irrequieti, come nella missione di un protagonista impegnato ad affermare la coerenza tra ciò che si pensa e ciò che si esprime.
Ne scaturisce un divertente happening di parole, colori e musica, un rito laico dove l’opera di Molière unisce gli attori e gli spettatori, pronti a interagire, nel rispetto di un testo divertente e pungente, sempre impietoso nel manifestare verità tanto scomode quanto indiscutibili.
Coraggioso e moderno, “Il misantropo” targato Tedacà – Il Mulino di Amleto è un esperimento giovane, rinvigorito da un cast affiatato, a partire dal solitario e burbero Alceste di Federico Manfredi, spalleggiato dal Filinte di Raffaele Musella, fino all’Oronte di Yuri D’Agostino e ad un sorprendente Fabio Bisogni en travestì. E ancora la maliarda Celimene di Barbara Mazzi e l’Eliante di Roberta Calia, due volti del medesimo orizzonte che indagano le molteplici sensibilità dell’universo femminile.