Un nostalgico viaggio tra passato e presente
di Paola Dei
SIENA. Tocca a Woody Allen che esce nelle sale con una nuova pellicola presentata al Festival di Cannes e riproposta al Torino Film Festival con il titolo “Midnight In Paris”, distribuita da Medusa. Il regista noto oltre che per le sue pellicole anche per le esilaranti battute fra le quali ricordiamo: “Non solo Dio non esiste ma prova a cercare un idraulico la domenica”, torna nelle sale con la sua quarantaduesima fatica.
Un incantevole viaggio nel tempo dove riaffiora la capacità ironica del regista che unisce con leggerezza spunti di riflessione sulla vita e sull’amore e nostalgiche rievocazioni e ricordi di un’epoca in cui la cultura aveva un’altro sapore ed un’altra fascinazione.
L’amore per Parigi del cineasta americano riaffiora in ognuna delle scene dove un fantastico Owen Wilson diviene l’alter ego del regista stesso nei panni di uno sceneggiatore hollywoodiano con sogni da scrittore in crisi che si concede una vacanza nella Ville Lumière con tanto di fidanzata e famiglia di lei al seguito. Mentre la famiglia repubblicana e pro-Tea Party appare più dedita allo shopping, Gil (Owen Wilson), stremato dalla quotidianità e da un presente insoddisfacente, si tuffa nelle mitiche acque di un passato ricco di storia, arte e cultura fra i salotti bistrò e i circoli letterari della Parigi ’20 e fra le braccia di incantevoli notti incontra Scott Fitzgerard e la molesta Zelda, Salvator Dalì e Man Ray, Hemingway, Cole Porter che suona al piano “Let’s do it”, Pablo Picasso e riuscirà a stringere la mano a Cocteau, Eliot, Degas e una sera viene persino introdotto nel salotto di Gertrude Stein grazie ad Alice Toklas. A Gertrude Stein darà il suo manoscritto da leggere e riuscirà ad acquistare con 500 franchi sei tele di Matisse e un Bunuel.Mentre lui cerca di prolungare e ripetere gli incontri i suoceri costernati, soprattutto il suocero, cercano di scoprire se lo scrittore è sano di mente e indagano, lui si reca da Chez Maxim ed al Moulin Rouge dove conosce Toulouse Lautrec, Degas e Gauguin.
Nella pellicola appare in un cameo anche Carla Bruni in Sarkozy, la première dame francese, nella parte di una guida del Museo Rodin, che sembrava fosse stata sostituita da Lea Sydoux , ma che invece è rimase sul set fra i complimenti dello stesso regista.
Un nostalgico viaggio dove passato e presente si incrociano senza necessità di dover attraversare lo schermo come nella “Rosa purpurea del Cairo”, quando l’uomo di cui la protagonista è innamorata si materializza fuori dalla pellicola e inizia frequentarla nella vita. Non a caso l’attrice era Mia Farrow sempre diretta da Woody Allen all’epoca del loro matrimonio. Anche nella pellicola “L’uomo dei tuoi sogni” Woody affronta il tema della realtà difficile da sostenere, ma in questa pellicola Gil, contrariamente a Roy estremamente ambizioso, è un sognatore affascinato dalla cultura europea.
Woody nelle tre pellicole citate con elegante e delicata nostalgia in mezzo ad un mondo ormai deprivato di energia, morale, competenza e valori sembra dirci che è “indispensabile uno sforzo costante per trovare nel presente le ragioni del vivere e del creare”.
Sforzo che tutti noi che amiamo la cultura, l’arte e la letteratura, la creatività facciamo costantemente in mezzo a “suoceri, iperonimi, iponimi e inversi”.