di Giulia Tacchetti
SIENA. Oggi, 5 febbraio, è stato presentato nel foyer del Teatro dei Rinnovati “Metaversi Zeta”, quattro spettacoli della sezione teatrale contemporanea realizzata in collaborazione fra i Teatri di Siena e Straligut Teatro. Presenti il sindaco Nicoletta Fabio, il nuovo direttore artistico dei Teatri di Siena Vincenzo Bocciarelli ed il direttore artistico di Straligut Fabrizio Trisciani.
“Sfidare l’ignoto, immaginando che dopo la Zeta l’alfabeto, come l’universo, non finisca e continui a produrre altre lettere, nuovi suoni e nuove sintassi … La Zeta insomma come l’ultima terra conosciuta e la soglia da varcare per metterci in comunicazione con quel che ancora deve essere scoperto”- così Fabrizio Trisciani ci spiega il significato ed il titolo dato a questa mini rassegna, che prevede quattro appuntamenti, uno al mese a partire dal 21 febbraio al Teatro dei Rozzi, resa possibile dalla collaborazione tra l’ex direttore artistico dei Teatri di Siena Alessandro Benvenuti e Straligut Teatro. Sia il Sindaco che Bocciarelli definiscono “una ventata di aria fresca” questi nuovi spettacoli, che, per andare “oltre”, puntano a raggiungere linguaggi originali, nuove forme sceniche attraverso storie capaci di attrarre il pubblico giovane, ma anche quello degli abbonati della stagione “madre”. Progetto veramente ambizioso, dovuto alla sinergia tra Benvenuti e Straligut e all’impegno di un gruppo di professionisti attento ai nuovi linguaggi teatrali e al territorio.
Non è la prima volta che il Teatro di Siena abbina al cartellone della prosa classica rappresentazioni che ricercano nuove espressioni, nuovi approcci ai testi, anche classici. Nella stagione 2017-2018 la sezione “Visioni contemporanee” presentò spettacoli come “La cerimonia” di Oscar De Summa, in cui sia la recitazione che il testo risultarono di buon livello. Pur inserito nel cartellone principale, Ottavia Piccolo interpretò un testo nuovo “Occident Express” scritto da Stefano Massini. Redi Hasa e Maria Mazzotta il 19 aprile chiusero la sezione “Rinnòvati Rinnovati”, sezione pensata per i giovani. E’inevitabile ipotizzare che l’inserimento di rappresentazioni contemporanee nel programma teatrale a volte può risultare vincente altre meno. Ma a noi piace un po’ scommettere, perché solo così usciamo dallo scontato, dal sicuro e dal noioso. Testi del teatro classico, pensiamo a Pirandello, Eduardo De Filippo, possono suscitare dubbi? Troppo conosciuti ed amati. Puntare sulle nuove espressioni, sui nuovi linguaggi significa impegnarsi in una bella scommessa. Comunque vadano le cose ben venga il nuovo. Noi siamo fiduciosi. Sappiamo che il teatro a Siena si mantiene prevalentemente grazie agli abbonamenti, come accade nelle altre città italiane, e che le compagnie replicano per tre giorni, ma a volte i paragoni con il cartellone presentato dai teatri congiunti di Colle Val d’Elsa, Poggibonsi e Certaldo risultano a vantaggio di questi ultimi. L’erba del vicino è sempre più verde, si potrebbe dire. Secondo noi, invece, una maggiore attenzione a ciò che propone la provincia potrebbe risultare positiva, perché, essendo questa costituita da realtà varie, è forse meno condizionata nelle scelte. Inoltre è bene tenere presente che non sempre la quantità di spettacoli, che pure movimenta la stagione invernale senese, si coniuga con la qualità.
Gli spettacoli in programma sono tutti vincitori, finalisti o segnalati delle passate edizioni di In-Box, progetto a rete di respiro nazionale, dedicato alla promozione del teatro emergente e ideato da Straligut. Apre la compagnia Unterwasser, composta da Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti e Giulia De Canio, finalista In-Box 2019, che con Untold (21 febbraio) fondono teatro visuale e musica per dare vita ad un suggestivo mondo fatto di luci, ombre, corpi e oggetti, un viaggio introspettivo dentro a ciò che non può essere detto e dunque elaborato e risolto.
Il 6 marzo sarà la volta di Daniele Timpano, artista romano che insieme ad Elvira Frosini ha contribuito a dare forma a quella che oggi è la scena teatrale contemporanea, col suo sguardo visionario su alcuni dei più significativi fatti della nostra storia contemporanea e col suo corpo monologante sempre pronto a sfidare i suoi limiti e incarnare le mille voci che occorrono a narrare una storia. Aldo morto – Tragedia (6 marzo) si basa su questi elementi per raccontare, in forma di tragedia grottesca, il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro, trauma epocale che ha segnato la storia della Repubblica italiana e che ha avuto un impatto enorme sul nostro immaginario collettivo.
Frigoproduzioni, finalisti In-Box 2020, con Tropicana (10 aprile) mette in scena una divertente quanto acuminata riflessione sui meccanismi che regolano il rapporto fra arte e mercato, a partire dalla famosa canzone del Gruppo Italiano, one hit wonder del 1983 rimasta nella storia della nostra musica. Ma di cosa parla davvero quella canzone all’apparenza così spensierata?
In scena due premi Ubu under 30, Claudia Marsicano e Francesco Alberici insieme a Daniele Turconi e Salvatore Aronica.
Chiude la prima edizione di Metaversi Zeta Apocalisse tascabile (8 maggio) di Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri, spettacolo vincitore dell’edizione 2021 di In-Box. Senza alcun preavviso, Dio compare in un supermercato in periferia a Roma e vi annuncia la fine del mondo. Ma a prenderlo sul serio c’è solo un giovanotto amorfo e sfibrato che diventa, suo malgrado, profeta della fine dei tempi. Un’eroicomica fine del mondo vista da svariate prospettive, tra le quali preponderante è quella di due giovani “scartati”, liquidati e messi all’angolo perché inutili, per i quali la fine del mondo diventa quasi un’occasione di vendetta e rivalsa.