Dalle foto di Amedeo Vitale al documentario di Rossella Piccinno

MONTEPULCIANO. Si conclude la seconda edizione del Mater Festival con le storie di migrazione ed emarginazione raccontate per immagini, momenti per riflettere sul senso di diversità e differenza alla luce del contesto globale in cui ci muoviamo.
Domani (25 novembre) alle ore 16.30, presso il Palazzo del Capitano/Sala Master di Montepulciano è in programma l’intervento di Elena Pulcini, Ordinario di Filosofia sociale – Università di Firenze, dal titolo “Differenza e differenze:ripensare l’altro nel mondo globale”, uno sguardo sull’individuo e sul senso di individualità nel contesto attuale.
Venerdì (26 novembre) i volti della diversità passano dalle immagini fotografiche e filmiche: la giornata inizia alle 16,30 con l’inaugurazione della mostra di Amedeo Vitale dal titolo “24 e ½ .Viaggiare in altri mondi. Siria e Giordania”, presso ilCAntinonearte Teatri. Lo sguardo di un viaggiatore, un reportage che diventa racconto, fotografico e non solo. Insieme alle foto, Vitale presenta un libro di racconti nati dai ritratti raccolti durante i viaggi. “E’ per questo – spiega Vitale – che la mostra si intitola 24 e mezzo: 24 immagini e mezzo autoritratto del mio ultimo viaggio, in un mondo diverso, immaginato diverso, culturalmente diverso, la Siria e la Giordania. Io, falso migrante, tra uomini e soprattutto donne potenzialmente migranti, comunque immagini di testimonianza di mondi diversi”.
Un buffet multietnico precede la seconda parte della giornata con due lavori video: La Superficie delle cose, di Valentina Macaluso e Nicola Contini (Loading Lab)e Hanna e Violka, un documentario di Rossella Piccinno (DakhlaVision)
La Superficie delle cose racconta in uno stile asciutto, da cinema del reale, i sacrifici che molte donne sono chiamate a fare come strategia di sopravvivenza per migliorare la propria condizione d’origine: lavori umili e dequalificanti, molto spesso vivendo esperienze di violenza e mobbing. Un coraggioso cortometraggio che vuole mettere sotto i riflettori non la mera cronaca nera , bensì la necessità di sviluppare una solidarietà di genere ed invita le donne a parlarsi, creare rete, condividere le proprie paure e le proprie speranze. La solidarietà di genere come strumento per confrontarsi, parlarsi, fare rete senza nessuna distinzione di religione, nazionalità o altro.
Rossella Piccinno racconta la storia di Hanna e Violka, non solo un documentario sociale, ma un film privato, il racconto della vita di Gina e Ntoni, nonni materni della regista e di Hanna, la loro badante polacca.
Hanna Korszla fa parte delle migliaia di badanti presenti in Italia. Vive in Salento insieme a Gina e Antonio, un anziano ultraottantenne malato di Alzheimer, di cui si occupa costantemente. Violka è sua figlia, diciannovenne senza lavoro. Le loro vite si incontrano come in uno specchio scambiando i propri ruoli nella cura di ‘Ntoni. È così che Hanna può finalmente ritornare in Polonia a riabbracciare la sua famiglia confrontandosi con un presente e con un passato difficile, mentre Violka, badante-bambina, fa i conti con un soggiorno che non si rivela essere proprio “una vacanza”.
Una riflessione che non è solo antropologica e sociale ma prima di tutto intima e personale.
Per informazioni: <info@migrantwomen.eu; 3924976155