SIENA. Giovedì 7 novembre alle 17.30 nella Sala degli Intronati in Palazzo Patrizi (via di Città, 75) Mario Ascheri dialoga con Ingrid Rowland sull’edizione da lei curata di Sigismondo Tizio, Historiae Senenses. Tomo VII (1501 – 1515), pubblicata nel 2022 dall’Accademia Senese degli Intronati.
La curatrice, Ingrid Rowland, studiosa del Rinascimento e della prima Età moderna, è docente di Storia presso l’Università di Notre Dame in Roma ed è socio corrispondente dell’Accademia Senese degli Intronati; per l’Accademia degli Intronati aveva già prodotto nel 2007 il saggio Agostino Chigi e la politica senese del ‘500 pubblicato ne L’ultimo secolo della Repubblica di Siena. Politica e istituzioni, economia e società, a cura di Mario Ascheri e Fabrizio Nevola.
Le Historiae di Sigismondo Tizio non sono mai state pubblicate integralmente, anche se un progetto era stato iniziato, in modo non sistematico, dall’Istituto Storico Italiano per l’Età moderna e contemporanea: sono usciti il Tomo I, parte I (1992); il Tomo II, parte I (1995); il Tomo IV (1998, curato da Petra Pertici). Il motivo è da ricercarsi nell’immensa mole del lavoro, ma anche in una certa disomogeneità, dovuta all’utilizzo di testi di autori antichi, di cronache, ma anche di leggende ed all’inserimento di digressioni e disegni. Un aspetto interessante è la presenza di documenti, trascritti o proposti in originale (ad esempio quelli sulla canonizzazione di San Galgano). Anche i 7 manoscritti delle Historiae, però, hanno avuto una vicenda travagliata, donati dopo la morte del Tizio nel 1528 dal nipote Agapito alla Signoria senese, furono dati in prestito per un anno nel 1530 ad Alessandro Guglielmi, che però non li restituì mai. Solo nel 1658 i suoi discendenti ne fecero dono ad Alessandro VII, che ne curò il riordino e la rilegatura in 10 tomi dotati di indici. Oggi sono conservati nel Fondo Chigiano della Biblioteca Apostolica Vaticana, mentre alla Biblioteca Comunale degli Intronati si trova una loro copia settecentesca.