Nel pomeriggio sarà proiettato "I racconti del cuscino" del regista gallese
SIENA. I segreti dell’eros racchiusi in una matita e in una macchina da presa si svelano nel segno di Milo Manara e di Peter Greenaway. Fumetti e pellicole cinematografiche che raccontano la sensualità s’incontrano a Siena dentro “Le Stanze del Desiderio”. Sabato 17 e domenica 18 marzo all’interno della prima vera mostra antologica dedicata al maestro del fumetto (Complesso Museale Santa Maria della Scala) sarà proiettato il film “I racconti del cuscino” del regista e pittore gallese. Alle 16 un nuovo appuntamento con la rassegna “Ciak Si Manara” in programma tutti i fine settimana fino al 1 aprile.
Si potrà assistere alla proiezione de “I racconti del cuscino” pagando il costo del biglietto alla mostra “Milo Manara – Le Stanze del Desiderio”, promossa da Comune di Siena e Fondazione Monte dei Paschi di Siena e realizzata da Vernice Progetti Culturali e Complesso Museale Santa Maria della Scala con la cura di Claudio Curcio. La rassegna “Ciak Si Manara” che vedrà protagonisti i film dei grandi registi italiani e stranieri che hanno immortalato sensualità, erotismo e passione con la macchina da presa, è curata da Visionaria Associazione Culturale senese che si occupa da oltre venti anni di promozione di cultura cinematografica.
I racconti del cuscino è uno dei più riusciti film di Peter Greenaway, racconta dell’ossessione per la scrittura e per la narrazione, ma descrive anche con sensualità la bellezza dei corpi e della grafia. Naturale accostarlo ai fumetti di Milo Manara quando la protagonista usa il corpo umano come strumento per raccontare storie: testo e sesso sono visti come analoghi dispensatori di piacere e il corpo è un libro. Nagiko Kiohara, una bambina giapponese, nel giorno del suo compleanno dal padre, scrittore calligrafico, le viene scritto sul viso un augurio, mentre la zia le legge alcuni brani tratti dal libro “I racconti del cuscino”. Sull’esempio dell’autrice del libro, la zia convince Nagiko a tenere un diario personale. Frattanto il padre di Nagiko, pur di vedere pubblicati i suoi scritti, intrattiene rapporti “omosessuali” con un editore. Il giorno del 18º compleanno di Nagiko il padre le scrive per l’ultima volta sul viso un augurio e la costringe a sposare il nipote dell’editore. Lo sposo non comprende l’interesse letterario di Nagiko. Nagiko fugge ad Hong Kong e per vivere accetta umili lavori nelle cucine dei ristoranti. Successivamente, al Cafè-Typo conosce Jerome, un traduttore inglese, che la convince ad essere lei “la scrittrice” e non “la carta”. L’amico Hoki, fotografo, nel frattempo porta le fotografie scattate sugli uomini usati da Nagiko all’editore, un tempo amante del padre di Nagiko, anche lui trasferitosi ad Hong Kong. Scoperto che Jerome è l’attuale amante dell’editore, Nagiko lo invita in casa e, conquistatolo, scrive sul corpo di Jerome poesie, preghiere in varie lingue e infine un messaggio pubblicitario per un progetto di 13 poemi erotici. Il progetto piace all’editore che lo fa trascrivere e lo diffonde. Ma l’uscita del 5º poema coincide con una tragedia: pur di riconquistare l’amore di Nagiko che lo aveva abbandonato, Jerome si droga per fingersi morto ma muore e Nagiko, disperata, scrive sul corpo esanime dell’amato il suo poema dell’amore.
“Ciak Si Manara” proseguirà poi il 24 e 25 marzo con “I racconti immorali” di Walerian Borowczyk per poi concludersi il 31 marzo e il 1 aprile con “Il portiere di notte” di Liliana Cavani.
Infoline: 0577/286300.
(Foto Corrado De Serio)